Nuovo scontro tra virologi che si beccano come polli in favore delle telecamere. Aveva iniziato Massimo Galli, in rappresentanza di Milano Lombardia, con una intervista a il Fatto qualche giorno fa: “Il premier Draghi sul Covid non ne ha azzeccata una”, portandosi così sull’ 1-0. Ieri la replica di Matteo Bassetti a L’Aria che tira (La 7) – da Genova – con un: “Forse a Galli sfugge un passaggio. Se i contagi non funzionano abbiamo il sistema dei colori, non è che dal 26 aprile viene spento il sistema dei colori. Fondamentalmente vale il concetto che se c’è un’area dove la situazione non va, scatta la zona rossa. Quindi non è cambiato niente rispetto a quello che abbiamo fatto per tutto l’inverno”.
E siamo sull’1-1. Ma all’infettivologo genovese non basta il pareggio e così sfodera il siluro finale: “Chi come me passa la propria vita a lavorare insieme alla propria regione forse ha una maggiore idea rispetto a chi invece lavora contro la propria regione”. Finisce 2-1 per il Geno(v)a guidato dal mister Bassetti che affonda definitivamente un Milan lento ed impacciato a centrocampo guidato da un Galli brioso solo nella prima parte dell’incontro.
Al di là dell’ironia resta la meraviglia su come venga declinata la scienza in Italia. I virologi dicono cose opposte provocando nella pubblica opinione un effetto sconfortante in un’epoca, quella vaccinale, in cui ci dovrebbe essere comunanza di intenti e di vedute. A questo si sommi una comunicazione governativa disastrosa sulle note vicende del vaccino AstraZeneca ed avremo il quadro desolante a cui stiamo assistendo in questi giorni. Bassetti è un fan del governatore della Liguria Giovanni Toti e porta acqua al suo mulino in una visione aperturista che non trova d’accordo il suo collega.
In effetti, guardando i numeri, l’entusiasmo del centrodestra sulle riaperture dovrebbe essere notevolmente ridimensionato, ma non lo è. Siamo nei pressi di un “liberi tutti” sulla falsa riga di un anno fa che provocò poi la seconda e terza ondata virale. Le ragioni dell’economia, con il nuovo governo Draghi, stanno prendendo il posto delle ragioni della scienza e preparano il terreno al cedimento incondizionato a bottegai ed affini che non vedono l’ora di aprire i locali per fare ridecollare le infezioni. E qui bisogna riadattare Darwin e dire: cari ristoratori avete fatto un sacco di soldi in 100 anni di cuccagna ora l’ambiente è mutato e anche voi vi dovete riconvertire.