Giancarlo Giorgetti conferma la svolta europeista del suo partito, anche a scapito dell’antico motto leghista del “prima gli italiani”. Così su Alitalia il ministro del Mise, rispondendo al question time al Senato, dichiara di non ravvisare da parte di Bruxelles un atteggiamento discriminatorio nei nostri confronti (leggi l’articolo). E questo mentre Mario Draghi avverte: “Non accetteremo discriminazioni arbitrarie, no ad asimmetrie ingiustificate”. Nel contesto della trattativa con l’Ue – dice Giorgetti – “non sono emersi elementi per poter ravvisare un atteggiamento discriminatorio nei confronti dello Stato italiano”.
Anche la vicenda degli slot “non appare al momento dissimile rispetto a quella in qualche modo imposta ad altri soggetti in ambito europeo e naturalmente non può essere incoerente con il volume di attività che viene proposto. È chiaro che se viene proposto un numero di aerei limitato, il numero degli slot in qualche modo deve essere coerente. Questa è la posizione che ha la Commissione Ue”.
Tra i nodi più complessi sul tavolo della trattativa su Alitalia c’è il numero degli slot di Milano Linate, che Bruxelles vorrebbe tagliare per Ita. Certo il ministro si preoccupa di rassicurare che “si vigilerà affinché le condizioni di operatività di Ita e delle correlate operazioni di acquisizione del patrimonio aziendale, anche tramite trasferimento da parte dell’attuale compagnia di bandiera, non siano meno favorevoli rispetto alle omologhe operazioni assentite nei confronti delle compagnie aeree degli altri Stati membri”.
Ma, sottolinea al contempo, “un elemento peculiare del caso italiano è la situazione di pregressa crisi in cui Alitalia si trova ormai da anni e che rappresenta un elemento di sostanziale divergenza rispetto alle operazioni assentite a livello europeo”. Una posizione quella di Giorgetti che, peraltro, cozza anche con gli avvertimenti lanciati il giorno prima dal collega alle Infrastrutture e mobilità sostenibili. Enrico Giovannini ritorna sulla decisione della Commissione Ue di dare il via libera a un investimento del governo francese, fino a 4 miliardi di euro, per ricapitalizzare Air France.
“Non possiamo accettare una disparità di trattamento da parte della Commissione, alla luce delle recenti decisioni assunte riguardo Air France” e anche “Luftahnsa”, fa notare Giovannini. Reagiscono a Giorgetti i sindacati. Con Alitalia la commissaria Vestager “ha un atteggiamento molto diverso” rispetto a quello adottato con Air France e Lufthansa “alle quali, nella ricapitalizzazione, non è stato chiesto un taglio del 50% degli slot”, spiega la Uiltrasporti, ricordando che per Air France il taglio è stato “irrisorio” pari al 7%.
Quindi i sindacati “non capiscono il motivo per cui il ministro Giorgetti neghi l’evidente discriminazione”. Il numero uno del Mise ricorda che le interlocuzioni con l’Ue non sono il frutto di una libera scelta, ma risultano imposte dalla legge nazionale che ha previsto la costituzione di Ita. Europeista su Alitalia, sovranista su altro. Giorgetti annuncia che sta valutando la possibilità di “estendere l’ambito di applicazione della golden power” a filiere rilevanti e al momento escluse, citando comparti come l’automotive e la siderurgia, dal carattere “strategico” e “particolarmente esposti alla concorrenza cinese”. E su questo il premier si dice d’accordo con il ministro leghista.