Il sindaco di Opera, comune in provincia di Milano, Antonino Nucera, eletto per il centrodestra, è stato arrestato, e si trova ora ai domiciliari, insieme alla dirigente dell’ufficio tecnico dello stesso Comune e a tre imprenditori. La vicenda riguarda, in particolare, una presunta indebita gestione delle forniture di mascherine chirurgiche durante l’emergenza Covid-19. Nucera è indagato per peculato “perché, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, in qualità di Sindaco del Comune di Opera, si appropriava di un numero stimato di 2.880 dispositivi di protezione individuale”.
Si tratta di “mascherine, destinate, nei quantitativi di seguito indicati, alla RSA Anni Azzurri Mirasole di Opera – Frazione Noverasco (forniture da parte della Città Metropolitana di Milano e dalla Protezione Civile) e alla farmacia comunale di Opera, in particolare: 2.380 dispositivi diretti alla RSA; 500 dispositivi facenti parte della fornitura alla farmacia comunale”.
“Le intercettazioni hanno fatto emergere – si legge nell’ordinanza di custodia cautelare firmata Fabrizio Filice – anche altre condotte penalmente rilevanti realizzate direttamente dal sindaco, come il peculato su un elevato numero di Dpi (mascherine) proprio durante la prima fase dell’emergenza sanitaria nei mesi di marzo e aprile 2020, quando notoriamente ve n’era una scarsissima disponibilità che si cercava di assicurare a soggetti a rischio”.
“Le mascherine ai miei, che non ne hanno” chiedeva l’ex moglie del sindaco di Opera, “perché loro vanno a fare la spesa senza mettersele, capito le hanno finite”. In un’altra telefonata, una dipendente comunale, chiedeva al sindaco Nucera mascherine per i colleghi dipendenti: “Ascolta sindaco… le mascherine, quelle azzurre, ne hai rubate un po’ di quelle che dovevano andare alle Rsa?”.
Nucera, in seguito all’arresto, è stato sospeso dal prefetto di Milano, Renato Saccone. Nucera, inoltre, è accusato anche di aver favorito una speculazione sull’acquisto di termoscanner. Durante il primo lockdown il Comune di Opera aveva predisposto “una procedura di acquisto di strumenti termo-scanner per la misurazione della temperatura corporea da installare presso gli edifici del Comune di Opera, della Polizia locale e della farmacia comunale” al fine di favorire la “Marino Costruzioni srl” quale effettiva procacciatrice di clienti per conto della fornitrice “Domotec srl”. L’acquisto, hanno poi accertato gli inquirenti, ha consentito ricavi “pari a circa il triplo dell’effettivo costo di mercato dei misuratori di temperatura”.