Maria Giovanna Maglie non le manda a dire e su Twitter scrive: “La depressione post partum di Chiara Ferragni produce denunce politiche feroci alla Lombardia. Sempre la vecchia storia di fare il proprio mestiere (si fa per dire)…”.
La Maglie si riferisce alla vicenda della nonna del marito Fedez che in Lombardia non aveva ancora ricevuto il vaccino nonostante l’età. Impasse sbloccata – accusa la Ferragni – dai suoi cinguettii “solo perché qualcuno ha paura che io possa smuovere l’opinione pubblica”. E invece le altre nonne? – continuava l’influencer – Chiedo il vaccino per tutte loro, per tutte le persone fragili”. Al che, la Maglie la buttava sulla psicanalisi da salotto, con pasticcini e the, con l’accusa di depressione post partum. A parte che ancora una volta la Maglie mostra di non sapere cosa sia la solidarietà femminile in un tema oltretutto così delicato, ci pare che stiamo veramente raschiando il fondo.
Pur di difendere l’indifendibile, e cioè una regione Lombardia a sgangherata trazione leghista, l’opinionista la butta sul personale offensivo ed – è il cado di dirlo – di bassa lega. La Ferragni ha tutte le ragioni por protestare sull’inefficienza della Lombardia che, non dimentichiamolo, ha un delle responsabilità gravissima nello sviluppo della pandemia in Italia. La Cina ha contagiato l’Italia che ha – tramite la Lombardia – contagiato l’intero Occidente, tanto che c’è una inchiesta della magistratura di Bergamo in corso.
La tanto decantata sanità Lombarda, dopo anni e anni di Roberto Formigoni, ha fatto con Attilio Fontana acqua da tutte le parti. Certo il Celeste ha posto le basi del disastro, ma il leghista è riuscito in una “impresa” che purtroppo passerà alla storia mondiale. Ed ancora, a più di un anno dallo scatenarsi della nuova “peste”, la Lombardia ha avuto risultati semplicemente disastrosi, non c’è altro termine per descriverli, in termini di gestione del piano vaccinale, tanto che a causa delle incredibili inefficienze della sua piattaforma di gestione regionale è dovuta passare a quello di Poste italiane.
Un vero smacco per lorsignori dell’(in)efficienza meneghina. E tuttora, come il caso della nonna di Fedex dimostra, gli anziani vengono ignorati e i dati lo confermano. Si vaccinano prima altri, sia più giovani che appartenenti a categorie privilegiate. E che cosa ha fatto la Ferragni? Ha semplicemente detto che il “re è nudo” e cioè che non solo la sua parente anziana non era stata vaccinata, ma che la regione Lombardia si era smossa solo quando era intervenuta lei con la sua enorme mole di sostenitori.
Qualcuno si è messo paura al Pirellone ed è corso immediatamente ai ripari. Peccato che la toppa – come si suol dire – sia stata peggiore del buco visto che poi, giustamente, la Ferragni ha fatto notare che si erano mossi solo dopo il suo Twitter e quindi per paura dell’opinione pubblica. Diciamo che la Ferragni ha messo a segno un uno due scacchistico rilevante con un doppio attacco in rapida successione a cui il povero pugile suonato Fontana non è stato in grado di replicare.
Quanto successo mostra anche che la Maglie non solo non ha argomenti convincenti al suo arco, ma che, ottenebrata da una velenosa ideologia, non trova di meglio che l’attacco personale che è sempre l’ultima risorsa di chi non solo non ha ragioni valide da opporre, ma che è costretta alle corde dall’evidenza.