Il vaccino Vaxzevria di AstraZeneca è sicuro per tutti? Dopo i casi di trombosi venosa cerebrale segnalati dalla Germania e la donna ricoverata al San Martino di Genova la domanda necessità di una risposta definitiva mentre l’Italia valuta di sospendere la somministrazione del siero agli under 65. E fa il paio con gli effetti collaterali e le reazioni avverse segnalate anche per gli altri preparati.
Il vaccino AstraZeneca è sicuro per tutti?
Il Corriere della Sera oggi ricorda che Vaxzevria di AstraZeneca alla fine di marzo ha ricevuto l’autorizzazione in oltre 80 Paesi. Ma è attesa in circa 140 Nazioni: è infatti uno dei vaccini chiave forniti da Covax, la struttura globale che mira a raggiungere i Paesi a medio e basso reddito. A chi è raccomandato il vaccino? L’Agenzia europea per i medicinali (Ema) a fine gennaio l’aveva approvato dai 18 anni in su, ma alcuni Paesi (tra cui Germania e Italia) avevano scelto di destinarlo a persone sotto i 55 anni, perché mancavano dati sull’efficacia nella popolazione anziana. Per lo stesso motivo nel nostro Paese in un primo momento le autorità lo avevano destinato al corpo docente e alle forze di polizia.
Quando i dati sono arrivati, ed erano favorevoli, si è «liberalizzato» l’uso per ogni fascia di età. Nell’ultima settimana la raccomandazione in alcuni Paesi è andata in senso opposto: si è scelto di raccomandare l’utilizzo solo ai soggetti al di sopra dei 55-60 anni. E questo a causa di alcuni casi di un particolare tipo di trombosi cerebrale molto rara. Segnalati soprattutto in donne di età inferiore ai 60 anni (che in alcuni casi prendevano la pillola anticoncezionale).
A chi è consigliato Vaxzevria e a chi è sconsigliato?
In Gran Bretagna sono state 30 persone su 18 milioni di vaccinati (con 7 decessi), in Germania 31 casi, nei Paesi Bassi 5, in Francia 12: la combinazione insolita di sintomi ha stime di incidenza
molto variabili. L’ultima segnalazione in Italia riguarda un’insegnante 32enne ricoverata ieri in Liguria in rianimazione. Attualmente Germania, Francia, Olanda, Svezia, Islanda, Finlandia e Canada raccomandano il vaccino solo alle persone anziane (generalmente sopra i 60 anni).
C’è un nesso causale tra trombosi venosa cerebrale e vaccino AstraZeneca? La risposta è che attualmente non ci sono prove sufficienti per affermarlo ma l’incidenza della malattia è superiore nei vaccinati piuttosto che nel resto della popolazione. Ma i dati sull’incidenza di questo tipo di trombosi potrebbero essere sfalsati a causa della tipologia di popolazione vaccinata: molti Paesi, infatti, hanno usato AstraZeneca su gruppi come operatori sanitari e insegnanti, la cui maggioranza è rappresentata da donne.
È possibile avere la seconda dose di un altro vaccino dopo aver fatto la prima dose di vaccino AstraZeneca?
In teoria sarebbe possibile avere la seconda dose di un altro vaccino dopo aver fatto la prima dose con il vaccino AstraZeneca. Il Corriere della Sera spiega che in Germania si sta pensando di completare la vaccinazione degli under 60 che hanno ricevuto la prima dose di AstraZeneca con una seconda dose di un vaccino a mRNA (Pfizer o Moderna). Secondo Sergio Abrignani immunologicamente può funzionare, ma servono studi specifici che ancora mancano.
Intanto il governo degli Stati Uniti ha ordinato ad AstraZeneca di interrompere la produzione del vaccino contro il coronavirus nello stabilimento di Baltimora dove il mese scorso sono state prodotte dosi del siero di Johnson & Johnson che non hanno superato i controlli della qualità. L’azienda ha confermato la notizia anticipata dalla Cnn e ora è alla ricerca di un sito produttivo alternativo.
Vaccino Vaxzevria: benefici e rischi
Sul vaccino AstraZeneca “gli inglesi hanno dimostrato che i benefici sono nettamente superiori ai rischi. Però gli eventi avversi rari di trombosi che hanno indotto altri Paesi a interrompere le vaccinazioni sotto i 55-60 anni non vanno sottovalutati. Dipende dall’agenzia europea Ema. Se dovesse pronunciarsi in modo diverso, Aifa ne prenderebbe atto”, ha detto oggi Giovanni Rezza, direttore della Prevenzione del ministero della Salute, in un’intervista.
“Non fermeremo AstraZeneca come ha fatto l’Olanda. Bisogna andare avanti con la vaccinazione”, ha ribadito il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri in un’intervista a La Stampa. Dove ha ricordato che i casi di trombosi registrati in Italia hanno “numeri esigui rispetto alle dosi inoculate”.