“C’è una nuova pagina tutta da scrivere” e d’altronde Conte “ha già detto molto su valori e identità”. Ma resta un punto fermo per Anna Macina, nome di spicco del Movimento cinque stelle e attuale sottosegretario alla Giustizia: “Il Movimento negli anni ha raccolto molto consenso tra chi era stato ‘sfiduciato’ dalla classe politica. Sarà ancora così”. Non ha dubbi, dunque, la pentastellata sulla forza che potrebbe avere il nuovo Movimento su cui sta lavorando Conte insieme a Beppe Grillo, pur consapevole dei tanti temi ancora da affrontare e risolvere, a cominciare dal tetto al doppio mandato per passare alle alleanze strutturali, finendo poi con la querelle in piedi con Davide Casaleggio.
Partiamo, però, da quanto accaduto due giorni fa: Conte ha annunciato la nuova fase del Movimento. Non ci saranno correnti interne, ha specificato. Quali dovranno essere le stelle polari affinché sia davvero un’evoluzione per i Cinque stelle?
Guardi, c’è una nuova pagina tutta da scrivere. Conte ha già detto molto su valori e identità. Io le propongo una chiave di lettura: il Movimento negli anni ha raccolto molto consenso tra chi era stato “sfiduciato” dalla classe politica. Sarà ancora così.
In che senso?
Ci sono temi che non hanno rappresentanza nel Paese, sfide che continuano ad essere ignorate dai partiti. Ecco, saremo ancora una volta quelli che si rivolgeranno agli “orfani” della politica. Che si tratti di giovani, ambiente, etica in politica o di lotta alla corruzione. C’è qualche altra forza politica che ne fa una priorità?
Eppure due giorni fa non si è parlato di un tema che, di fatto, potrebbe essere divisivo: il tetto del doppio mandato. Lei cosa pensa a riguardo?
Una cosa alla volta. Ci sarà tempo per affrontare tute le questioni aperte. Quello di ieri è stato il primo di una serie di incontri che porteranno il Movimento nella sua nuova dimensione. Senza strappi e con un percorso democratico e condiviso. Lo faremo con onestà intellettuale e coraggio.
Immagina un Movimento, per dire, senza più Di Maio, Bonafede, Taverna e via dicendo?
Ripeto: ne discuteremo nei prossimi giorni. Grillo ha parlato del limite del doppio mandato e delle competenze da non disperdere.
Altro tema delicato è senza dubbio quello delle alleanze. Conte in più circostanze ha fatto intendere che l’intesa col Pd debba diventare strutturale. Ma a Roma? Voi chiedete che il Pd appoggi Virginia Raggi?
Sono partite diverse. La nuova carta dei valori spingerà il Movimento a dialogare con chi si ritroverà nei nostri principi, partendo da alcune di quelle forze che hanno sostenuto il governo Conte 2.
E a Roma cosa potrebbe accadere? Lì è di fatto difficile giungere a una convergenza con il Pd che insiste con l’ex ministro Gualtieri…
Questa collaborazione può essere sperimentata anche sui territori, ma non è detto che sia praticabile ovunque.
Come crede si risolverà il contrasto con Casaleggio e Rousseau? In tribunale?
Mi auguro proprio di no. Il Movimento ripartirà dalla sua capacità – unica nel panorama politico italiano – di favorire la partecipazione dal basso. E lo farà anche con gli strumenti digitali, nella massima trasparenza di ruoli e processi. Su questi presupposti si lavorerà a trovare una soluzione in tempi brevi.