Il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana nella vicenda del conto in Svizzera ha messo in atto “una complessiva messinscena” costruita “per motivi di immagine politica” e “per evitare di denunciare al fisco la propria pregressa evasione fiscale”. Scaricando le responsabilità sulla madre. Questo è scritto nelle carte dell’indagine per autoriciclaggio e falso in voluntary disclosure della procura di Milano.
Attilio Fontana: “L’evasione scaricata tutta sulla madre”
Il Fatto Quotidiano racconta oggi cosa c’è scritto nelle carte dell’indagine: “La falsità ideologica che permea l’operazione di rimpatrio dei capitali illeciti ha consentito a Fontana di trarre illegittimo profitto dall’utilizzo della simulata causale della successione ereditaria”, risparmiando 171mila euro di sanzioni. Secondo i pm non tutti i 5,3 milioni scudati sarebbero da ricondurre al presunto “nero” dei genitori del presidente”.
E ancora: “Secondo l’assunto investigativo” Attilio Fontana “nel corso della procedura di voluntary ha dichiarato falsamente che il denaro detenuto all’estero sarebbe da ricondurre all’evasione fiscale posta in essere dalla madre Giovanna Maria Brunella, malgrado siano emersi plurimi elementi per ritenere che si sia trattato di provento (tutto o in parte) riconducibile alla propria evasione fiscale”.
Le firme di Giovanna Maria Brunella
Non solo. Poco dopo si scrive anche che: “A seguito dell’esito favorevole del procedimento in questione, Attilio Fontana ha poi impiegato tali proventi in attività speculative”. Seguendo l’impianto dell’accusa, a pagina 7 si riprende una nota dell’Agenzia delle entrate relativa ai redditi dei genitori del presidente. “Alla luce dei livelli reddituali dichiarati ”tra “il 1988 e il 2004 si rileva che il patrimonio detenuto al 31 dicembre 2014 risulta potenzialmente incongruo”.
Infine, c’è il problema dell’autenticità sulle firme relative al conto del 2005 e anche al conto del 1997. Viene scritto: “L’elaborato peritale rileva (…) anomalie nelle firme apposte nel 1997 da Fontana e da sua madre all’atto dell’apertura del conto (…). In quanto apparentemente apposte in un primo momento dalla signora Brunella e solo successivamente in circostanze di luogo e di tempo diverse, da Fontana”.