“Si è chiarito concordemente cosa sono questi movimenti e si è appurato che il problema non esiste, anche se sembrava ci fosse”. Così l’avvocato Belpietro, legale di Valentina Popescu, all’uscita dall’udienza aperta al Tribunale civile di Brescia sull’eredità di 800 mila euro lasciata da don Giulio Gratteri alla badante.
In particolare i sospetti dei parrocchiani si sono concentrati su oltre 320mila euro che il prete aveva disinvestito poco prima di morire e che aveva versato sul suo conto, ma che sembra dovessero servire a ultimare i lavori per l’oratorio. Intanto, come racconta il quotidiano Brescia Oggi, l’udienza si è conclusa di comune accordo tra le parti con un congelamento di fatto del testamento e dei conti correnti di don Gatteri in modo da poter effettuare altre verifiche sui movimenti di denaro. L’udienza davanti al giudice del Tribunale civile di Brescia è stata rinviata a novembre. “Non sapevo dell’eredità. L’ho saputo quando hanno aperto il testamento. L’ultimo problema per me sono i soldi”, ha commentato Valentina Popescu. “Dicono che mi devo vergognare – aggiunge visibilmente scossa – ma non so di che cosa. Non ho toccato un centesimo. Non avevo un conto corrente”. Il suo avvocato ha quindi specificato che nell’udienza è stato chiarito come “don Giulio poteva disporre come voleva dei suoi soldi” e che “il problema non è quello”. Poche parole sono state pronunciate dal responsabile amministrativo della diocesi di Brescia, don Gian Pietro Girelli, che a udienza conclusa si è limitato a commentare: “Mi rendo conto di quanto sempre abbia lavorato bene il parroco”.
(LaPresse)
24/11/2024
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