I sondaggi politici oggi dicono che il tasso di fiducia degli italiani nei confronti di Mario Draghi è in discesa. Questo almeno è il quadro dell’indice di fiducia nei leader politici, rilevato in un sondaggio curato da Fabrizio Masia di Emg Acqua, presentato durante la puntata di ieri di Agorà su Rai2.
Sondaggi politici oggi: Draghi perde otto punti di fiducia in un mese
Pur essendo sceso di 7-8 punti nell’arco dell’ultimo mese, tuttavia il premier conserva la fiducia del 56% degli intervistati. A seguirlo, nella classifica del gradimento al 41%, sono Giuseppe Conte (-1% rispetto a una settimana fa), e Giorgia Meloni che guadagna un punto. Per Masia la ragione è dovuta “alla bassa esposizione mediatica di Conte che, tuttavia, potrebbe subire dei forti cambiamenti qualora dovesse assumere il ruolo di capo politico dei pentastellati”.
A seguire c’è il leader della Lega, Matteo Salvini, stabile al 34% delle preferenze, mentre guadagna l’1% su base settimanale il governatore del Veneto, Luca Zaia, che affianca Salvini al 34%. IL presidente della regione Emilia Romagna con il 33% delle preferenze fa meglio del segretario del Pd Enrico Letta al 31%. Chiude la classifica il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, che perde un punto e raccoglie il 26% della fiducia degli elettori.
Il sondaggio “Noto sondaggi” condotto per la trasmissione di Raiuno Porta a Porta di ieri sera dice invece che se si andasse alle elezioni la Lega otterrebbe 24.5% dei consensi, il Pd il 18% mentre Fratelli d’Italia e Movimento Cinque Stelle avrebbero il 16.5% dei consensi. secondo i dati dell’istituto demoscopico Forza Italia si attesterebbe a 6.5%, Cambiamo al 2% così come Leu; Azione otterrebbe il 3%; Iv il 2,5% ed i Verdi l’1,5%.
Sondaggi: il M5s aggancia Fratelli d’Italia
La supermedia Agi/Youtrend invece segnala due elementi di un certo rilievo. Ovvero il rimbalzo del Pd che beneficia di un “effetto Letta” dopo il calo delle ultime settimane e si mantiene in seconda posizione, e il recupero di M5s che, sulla scia del nuovo ruolo di Conte, aggancia FdI al terzo posto. Si nota anche un certo movimento nell’area centrale: calano lievemente FI e Azione, arretra più sensibilmente +Europa, mentre Italia Viva risale sopra il 3%. Le variazioni relative alle aree invece risentono anche questa settimana dello “spacchettamento” a sinistra tra Mdp (maggioranza) e Si (opposizione). Nel dettaglio delle liste, la Lega resta primo partito con il 23,0% (-0,3%), seguita dal Pd al 18,0% (+0,4%), mentre sono appaiati al terzo posto FdI con il 16,9% (=) e M5s, ugualmente al 16,9% (+0,7%).
Quarta è Forza Italia con il 7,8% (-0,4%), e quindi Azione con il 3,3% (-0,4%), Italia Viva con il 3,1% (+0,7%) Sinistra Italiana col 2,2%, Articolo 1-Mdp col 2,0% (in precedenza erano sotto l’unica voce “Mdp/Sinistra/Leu”), +Europa con l’1,6% (-0,6%) e i Verdi con l’1,5% (-0,1%). Con riguardo alle alle aree del Parlamento, la maggioranza che sostiene il governo Draghi totalizza in 76,9% (-1,6%), con i giallorossi (Pd-M5s-Mdp) al 37,0% (-0,3%), il centrodestra (Lega-FI-Toti) al 31,8% (-1,0%), e il centro liberale 8,0% (-0,4%). L’opposizione di destra rappresentata da FdI è al 16,9% (=) e quella di sinistra rappresentata da Si al 2,2%. In riferimento alle coalizioni presentatesi alle elezioni politiche del 2018, il centrodestra vale il 48,7% (-1,0%), il centrosinistra il 26,1% (+0,2), M5s il 16,9% (+0,7%), LeU il 4,2% (+0,7%), e le altre liste complessivamente il 4,1% (-0,6%).