“Non servono emendamenti per introdurre la presunzione d’innocenza. È già prevista dalla nostra Costituzione”. Mario Perantoni, presidente della commissione Giustizia della Camera, boccia le proposte emendative alla legge di Delegazione europea sul tema. L’esponente 5S stoppa pure il tentativo di applicare ai tabulati telefonici le stesse regole delle intercettazioni: “I tabulati sono indispensabili soprattutto per contrastare i reati di criminalità organizzata e corruzione. Non mi pare il caso che venga rallentata l’attività investigativa”. E assicura: “Il M5S è al governo per difendere i risultati raggiunti, la prescrizione non si tocca”.
Arriva alla Camera la legge di Delegazione europea ed Enrico Costa di Azione – e non solo lui – ha presentato un emendamento per recepire la direttiva europea sulla presunzione di innocenza. Che ne pensa?
“La presunzione di innocenza è già prevista dalla nostra Costituzione, non serve certo l’emendamento Costa per introdurla. Del resto, ricordo che il governo Gentiloni nel marzo 2018 comunicò all’Europa che l’Italia è già in linea con i principi di quella Direttiva, la 343 del 2016, tanto che non vi è alcuna procedura di infrazione”.
Sempre Costa chiede che venga regolato l’uso dei tabulati telefonici, equiparandoli alle intercettazioni. Quale è la sua opinione in merito?
“Le due cose non sono equiparabili, come pretende Costa. Inoltre, i tabulati sono indispensabili soprattutto per contrastare i reati di criminalità organizzata e corruzione. Non mi pare il caso che venga rallentata l’attività investigativa”.
Crede davvero che da parte di alcuni pm si commettano abusi a partire da atti che scatenano una sorta di gogna mediatica per gli imputati? In tal caso come bisognerebbe reagire?
“Non parlerei di abusi. Possono verificarsi singoli episodi che, tra l’altro, trovano sponda nel sistema dell’informazione non sempre sobrio”.
Riforma del Csm: crede si riuscirà a salvaguardare il lavoro fatto da Bonafede?
“Mi auguro proprio di sì. Bonafede ha posto l’esigenza di una riforma inevitabile, ha svolto la sua parte e nessuno può negarlo”.
Prescrizione: la riforma dell’ex Guardasigilli era irricevibile per i renziani, Lega e Forza Italia. Crede che adesso che sono tutti al governo sia destinata a saltare?
“Nel governo ci siamo anche noi, e ci siamo a condizione che non si facciano passi indietro sui risultati raggiunti, tra i quali la prescrizione. Lavoriamo con la ministra Cartabia per ridurre i tempi del processo penale in modo da risolvere il problema alla radice e superare tutte le polemiche strumentali e monotematiche”.
Ritiene che la giustizia, con le riforme in corso, possa essere un tema divisivo per il nuovo esecutivo?
“Abbiamo l’obiettivo di ammodernare il sistema, snellire le procedure, e garantire rapidità dei processi civili e penali: non mi sembrano temi divisivi se affrontati con responsabilità e serietà”.
Quali paletti – alle riforme che sono in discussione in Parlamento e che il capo dello Stato ha definito “necessarie” – il M5S è pronto a piantare? Anche considerando che si è alla vigilia delle risorse del Recovery fund dedicate alla giustizia?
“Non ci sono paletti da piantare ma grandi riforme da portare avanti nell’interesse del Paese. Spero che non vengano posti ostacoli strumentali e ideologici”.