“Mi sembrava un bel gesto quello che ho fatto e invece è arrivata la melma. Sono stato trattato come un serial killer”: così ha esordito ieri a Cartabianca Andrea Scanzi, vaccinato come caregiver con AstraZeneca. La procura di Arezzo ha aperto un fascicolo conoscitivo sulla vicenda mentre la Asl ha fatto sapere che la procedura è stata regolare.
Il video di Andrea Scanzi a Cartabianca che spiega perché si è vaccinato come caregiver
“Sono stato trattato come un serial killer. Fascisti, renziani, giornalisti che ce l’avevano con me. Siamo andati oltre il legittimo esercizio di critica”, ha detto Scanzi. Che poi ha spiegato: “Sono figlio unico di genitori estremamente vulnerabili, e infatti loro sono iscritti a un’apposita lista. Mio padre è cardiopatico, ha avuto due infarti, è diabetico e ha un glaucoma, mentre mia madre è malata oncologica. Gli insulti li mandassero a me, non ai miei genitori”.
E ancora: “Se io sono il furbetto del vaccino, allora sono il demente del vaccino, visto che la notizia l’ho data io. Le cose sono andate così. Io ho scritto al mio medico il 26 febbraio dicendogli che non rientravo in nessuna categoria ma che avrei voluto il vaccino se fossero cambiate le regole. Quando hanno fatto le liste perché molte dosi rischiavano di buttarle, mi hanno chiesto se volessi essere inserito. Ho detto di sì. Sul fatto che fino a sabato l’Asl scrivesse le liste a mano, i dubbi sono legittimi.”
Come ha fatto Andrea Scanzi a vaccinarsi come caregiver
Il giornalista del Fatto Quotidiano ha usufruito della lista dei vaccini avanzati che è stata messa a disposizione dopo l’ordinanza del commissario all’emergenza Francesco Paolo Figliuolo. L’ordinanza n. 2/2021 firmata dal commissario per l’emergenza prevede che le regioni creino delle liste di riserva del vaccino o liste di riservisti del vaccino per le categorie interessate dalla fase uno della vaccinazione. Scanzi ha raccontato di essersi vaccinato su Facebook: “Nel pieno rispetto delle regole, mi sono messo garbatamente nella lista dei disponibili al vaccino a fine giornata. Per non buttare via nessuna dose altrimenti gettata via. Categoria “caregiver” familiare, essendo figlio unico e avendo entrambi i genitori “fragili””.
“Oggi, come era naturale prevedere, molti non hanno trovato entusiasmante vaccinarsi con Astrazeneca dopo lo stop di tre giorni. C’è molta paura in giro. Molto scetticismo. Non poche dosi libere. E di sicuro non c’era la fila per vaccinarsi, anche se le disdette sono state per fortuna minori delle previsioni più nefaste”. La rivelazione ha provocato diverse proteste sul web da parte di utenti che hanno sottolineato come fossero ancora tantissimi gli over 80 non vaccinati in Toscana e che la lista di cui parla Scanzi almeno fino ad oggi non si trovava. “Un anno fa urlava “il #COVID19 è un banale raffreddore!” Poi ha cambiato idea. Al punto che mentre il Presidente #Mattarella aspetta il suo turno e tanti anziani sono in attesa, #Scanzi si è già fatto vaccinare. Domani prima pagina del #Fatto contro il furbetto del vaccino, vero?”, ha scritto ad esempio Luciano Nobili di Italia Viva.
La Asl lo assolve ma la procura apre un fascicolo
La procura di Arezzo ha aperto un fascicolo conoscitivo, senza alcun reato ipotizzato, sulla vaccinazione del giornalista. Da quanto emerso i carabinieri hanno consegnato alla procura un’informativa dei carabinieri della pg. Gli accertamenti sono finalizzati a verificare che nelle procedure seguite non si configuri qualche reato. Intanto Adelmo Agnolucci, aretino doc e presidente dell’Avis Toscana, parlando con l’AdnKronos ha detto che il comportamento di Scanzi vaccinato come caregiver dei suoi genitori è stato corretto: “È previsto nella normativa dei vaccini che se si accudiscono persone fragili e a rischio, come lo sono i genitori anziani di Scanzi, si ha diritto al vaccino. Una cosa prevista anche per le badanti e per chi si prende cura in generale di soggetti fragili. Scanzi ha fatto ricorso a questa normativa e quindi è in regola, non ha fatto alcun intrallazzo per vaccinarsi prima”.
Altre fonti dell’Asl Toscana Sud-Est hanno fatto sapere sempre ad Adn che la vaccinazione di Scanzi è stata corretta perchè era stato inserito nella cosiddetta ‘lista dei panchinari’, cioè in un elenco delle persone che l’Azienda sanitaria, in caso di disdette degli aventi diritto, contatta per inoculare le dosi rimaste inutilizzate alla fine giornate ed evitare così che vengano gettate via. La Asl Toscana Sud Est, come apprende l’Adnkronos, ha svolto una verifica interna sull vicenda che ha sollevato molte polemiche, a partire dai social, ed ha concluso che “tutta la procedura si è svolta correttamente”. La direzione generale dell’Azienda sanitaria guidata da Antonio D’Urso, d’intesa con Evaristo Giglio, il direttore del distretto sanitario di Arezzo e responsabile del centro vaccinale dove Scanzi ha presenziato, ha effettuato la verifica.