Da una parte c’è la volontà del governo di trovare “una sintesi positiva in tempi rapidi” sulla prescrizione, così come affermato dal ministro per i rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà intervenuto ieri in Aula a Montecitorio sul decreto Milleproroghe, dall’altra FdI che presenta un emendamento per chiedere il blocco della riforma della prescrizione fino al 31 dicembre 2023, a firma del deputato e responsabile giustizia del partito Andrea Delmastro Delle Vedove.
Il testo prevede la sospensione della legge in vigore per procedere ad una riforma della prescrizione ma, visto che gli emendamenti presentati da Iv, Forza Italia e Azione sono stati accantonati, la prescrizione è diventata oggetto solo di un ordine del giorno che sarà discusso prima delle dichiarazioni finali di voto sul Milleproroghe, probabilmente oggi, e impegna il governo ad affrontare il tema nell’ambito della riforma del processo penale.
Si tratta della proposta messa sul piatto dalla ministra della Giustizia Marta Cartabia (nella foto), condivisa dai capigruppo delle Commissioni Giustizia della maggioranza, tenuta alla Camera a margine del dibattito e del voto sulla fiducia al governo Draghi. FI e Lega potrebbero astenersi sull’emendamento presentato da FdI, mentre Azione non parteciperà al voto. “Ci teniamo fuori come da impegni presi con il ministro Cartabia. Ci siamo impegnati a non inserire questo tema nel Milleproroghe, altrimenti avremmo dovuto votare a favore dell’emendamento”, spiega Enrico Costa.