L’ex pm della Procura di Roma, Luca Palamara, coinvolto nello scandalo delle nomine negli uffici giudiziari e indagato a Perugia, attraverso i suoi difensori ha depositato questa mattina il ricorso in Cassazione contro la decisione, adottata a ottobre (leggi l’articolo), della disciplinare del Csm di destituire dall’ordine giudiziario l’ex presidente dell’Anm.
Il ricorso contiene 8 motivi di impugnazione: tra questi, riferiscono fonti della difesa, quelli riguardanti il rigetto della ricusazione di Piercamillo Davigo, all’epoca componente del collegio disciplinare, il provvedimento con cui è stata decretata l’utilizzabilità delle intercettazioni captate con il Trojan inoculato nello smartphone di Palamara.
Un altro motivo riguarda, poi, l’ordinanza con cui il Consiglio superiore della magistratura ha respinto l’istanza di ascoltare 130 testi avanzata dall’ex pm. I legali di Palamara contestano, inoltre, anche la sanzione adottata e il cambiamento, nel corso del processo disciplinare, del calendario di udienza.