“C’è stato un danno per una scelta del governo e i danni vanno indennizati. La normativa attuale prevede, per assurdo, che il ministro competente possa prendere le decisioni in autonomia. Evidentemente c’è qualcosa da registrare. Penso che sarà oggetto di discussione. Ad oggi questa è la normativa”. E’ quanto ha detto il ministro per il Turismo, Massimo Garavaglia, intervenendo ad una conferenza stampa in Regione Lombardia, cercando di spiegare come sia potuto avvenire lo stop degli impianti da sci a poche ore dalla loro riapertura.
“Bisogna lavorare per il comparto della montagna – ha aggiunto il neo esponente dell’Esecutivo -, che è importantissimo per il turismo e l’industria del Paese, per non perdere la competitività rispetto ai nostri competitors, e bisogna usare bene i soldi del Recovery Fund per investimenti mirati, efficienza energetica, intervenire sugli impianti, di modo che quando si riparte si riparte alla grande, come la nostra montagna sa fare”.
“Alla montagna – ha detto ancora Garavaglia – finora non è arrivato niente, è stata dimenticata. Per quanto riguarda il sistema montano, tolti gli impianti e le funivie, un documento condiviso dalle Regioni parla già di 4,5 miliardi”. Indicando la cifra dei 4,5 miliardi, il ministro precisa che “si tratta di una quantificazione condivisa dalle Regioni a disposizione del Governo precedente e già depositata a cui va data una risposta” e che “vanno aggiunte le risorse per gli impianti”.
Garavaglia spiega che quella odierna con gli operatori del comparto è stata una “riunione molto operativa, alla quale ha partecipato in video collegamento anche il ministro per le Regioni Maria Stella Gelmini”. L’obiettivo, precisa, era quello di “quantificare il danno”, perché, enfatizza, “qui c’è stato un danno, legato a una scelta del Governo, e i danni vanno indennizzati, non bisogna parlare di ristori, ma di indennizzo, perché c’è un danno”. Per il ministro del Turismo “le prime risposte devono essere inserite nel prossimo Decreto cosiddetto Ristori da subito, nel testo in modo che siano subito operative e non in sede di conversione con emendamenti, se non si perde altro tempo”.