di Valentino Laureti
La politica continua a discutere di femmicidio, fra meno di dieci giorni il testo approderà all’esame della Camera, eppure le ultime notizie di cronaca confermano che non basta una legge a fermare i tanti folli che continuano a usare violenza contro le donne.
Ieri mattina a Genova dell’acido è stato gettato contro una donna all’interno dell’ospedale Galliera, dove lavora come addetta alle pulizie, riportando una profonda lesione alla retina di un occhio e ustioni sul viso, sulle labbra e sulle braccia; secondo i medici che l’hanno soccorsa rischia ora di perdere un occhio; proprio per questo motivo è stata ricoverata nel reparto di oculistica dell’ospedale San Martino di Genova. La donna, di 46 anni, risulta essere in via di separazione e madre di tre figli, di cui due ancora minorenni ed attualmente vive a casa del nuovo compagno. Notizie tragiche sono giunte ieri anche da Verona dove il corpo di una donna, Lucia Bellucci, di cui si erano perse le tracce venerdì scorso, è stato ritrovato esanime, colpito con due pugnalate al cuore, nel bagagliaio dell’auto dell’ex fidanzato, V.C. un noto avvocato veronese poi fermato, nel garage della madre del professionista. L’uomo avrebbe lasciato alcuni messaggi, anche nel suo studio legale, con su scritto, “perdonatemi”.
La vicenda genovese
L’uomo, la cui indentità è ancora ignota, avendo effettuato il folle gesto a volto coperto, ha sfregiato la donna utilizzando dell’acido muriatico contenuto in uno spruzzino di quelli che si usano normalmente per disinfettare entrando all’interno degli spogliatoi degli addetti alle pulizie nella struttura. Subito sono iniziate le indagini dei carabinieri del Nucleo investigativo di Genova che seguono la pista passionale per ricostruire il movente dell’aggressione. Alcune indicazioni fornite dalla donna avrebbero infatti indotto i militari a setacciare la sua vita privata per rintracciare l’aggressore e fare luce sulla vicenda. Il marito è stato subito ascoltato e, da quanto si apprende, avrebbe fornito un alibi giudicato attendibile, anche se sono in corso verifiche per accertare la fondatezza delle sue dichiarazioni; da considerare che l’uomo risultata avere problemi di deambulazione e quindi sarebbe facilmente individuabile tramite i video della sorveglianza che ora gli investigatori stanno passando al setaccio nel tentativo di individuare il colpevole.
Il caso veronese
Non molto tempo fa la vittima aveva presentato ben tre denunce per stalking alla Procura di Trento dopo la fine della relazione con l’avvocato, durata un paio d’anni. Della ragazza, 31 anni originaria della provincia di Pesaro-Urbino, non si avevano più notizie da venerdì scorso, proprio al termine di una cena con l’ex fidanzato data cui sembrerebbe risalire l’omicidio della donna.Le forze dell’ordine stavano cercando la coppia ed appena hanno rivenuto l’auto dell’uomo nel garage della casa materna, carabinieri e vigili del fuoco l’hanno aperta trovandosi di fronte il cadavere della ragazza. Secondo quanto si è appreso l’avvocato alla vista dei carabinieri, che lo stavano cercando, si sarebbe messo a correre, anche se secondo alcuni stava già facendo jogging.
Emergenza sociale
Gli ultimi due casi dimostrano come il femminicidio stia diventando un vero e proprio allarme sociale con numeri sempre più preoccupanti. Solo nei primi sei mesi dell’anno sono state uccise 81 donne, il 75% delle quali nel contesto familiare o affettivo; inoltre ogni giorno viene colpita da atti di violenza di genere, una donna ogni 12 secondi. Più nel dettaglio, in base agli ultimi dati forniti dal ministero dell’Interno, ogni giorno 95 donne denunciano di aver subito minacce e 87 di aver subito ingiurie; 64 donne quotidianamente sono vittime di lesioni dolose, 19 di percosse, 14 di stalking, e dieci di violenza sessuale.