Nell’era della globalizzazione più radicale, gli ascolti delle tv territoriali vanno a gonfie vele. Una contraddizione? Non proprio. Perché il periodo che stiamo vivendo è ricco di incertezza, il popolo si aggrappa a quelle architravi informative che possono (ancora) fornire qualche punto di riferimento. Come spiegare diversamente gli ascolti dei telegiornali regionali della Rai che segnano un trend positivo netto ormai da anni. E ad andare bene non sono solo le edizioni dei Tg quotidiani delle 14 e delle 19.35, ma anche le rubriche, in particolare Leonardo e Buongiorno Italia, o anche gli interessanti speciali prodotti della redazione, come per esempio Viaggio nell’Italia del Coronavirus, pezzo informativo e documentaristico fatto molto bene e condotto lo scorso aprile da Maria Chiara Grandis, con interventi da tutti i presidi locali della testata in un Paese spaventato dalla pandemia e dal primo lockdown totale. La Tgr è visibile su Rai Tre, una rete connotata culturalmente a sinistra.
Ma, benché l’informazione regionale sia decisamente meno caratterizzata, le due realtà sembrano amalgamarsi bene. Ma veniamo ai dati, che sono positivi e che consentono al servizio territoriale Rai, diretto da Alessandro Casarin, di confermarsi come la Testata che cresce di più in Italia, coi telegiornali secondi in assoluto come ascolti in Rai. Nel confronto tra 2020 e 2019 vediamo infatti che il TgR delle 14.00 nell’ultimo anno ha avuto una media di 3.277.000 spettatori (+752.000 vs 2019) e del 18,8% di share (+2,9%); quello delle 19.35 invece è stato seguito mediamente da 3.403.000 (+779.000 vs 2019) col 14,5% di share (+2,3%). Numeri in ascesa anche per il Buongiorno Regione, rotocalco mattiniero a cavallo tra le hard e le soft news, on air alle 7.40 dal lunedì al venerdì, che lo scorso anno ha portato a casa 819.000 telespettatori (+46.000 vs 2019) e uno share del 14,5% (+0,8%).
La rubrica nazionale Buongiorno Italia, alle 7 dal lunedì al venerdì, ha interessato in media 615.000 teleutenti (+74.000) facendo un ottimo 13,7% (+1,6%): ottimo risultato quindi per questo approfondimento che vede impegnati giovani giornalisti come Federica Becchetti, Laura Troja e Martino Villosio. Non è da meno TgR Leonardo, in onda dal lunedì al venerdì su Rai Tre alle 14.50: il tg dedicato a scienza e ambiente, condotto da serie professioniste come Alessia Mari, Laura De Donato, Claudia Pregno, Silvia Rosa-Brusin, nel 2020 ha conquistato 1.344.000 spettatori medi (+222.000 vs 2019) col 9,3% di share (+1,1%). Ma non finisce qui perché, secondo OmnicomMediaGroup, l’inizio 2021 è stato già migliore rispetto allo stesso periodo del 2020.
Gli ascolti tra il 10 gennaio e il 6 febbraio 2021 registrano un aumento dello share del 3,1% per il Tg delle 14.00 e del 2,5% per quello delle 19.35. Per quanto riguarda il profilo del TgR, fornito sempre da OmnicomMediaGroup, evidenziamo una quota femminile leggermente superiore rispetto a quella maschile (52% femmine vs 48% maschi) con l’88% del pubblico che ha più di 45 anni. Rilevante, in termini di share, la quota dei laureati (19,7% in media) superiore alla media attuale (14,4% per l’edizione serale). A livello territoriale, infine, le regioni con ascolti maggiori in termini di share sono quelle del Centro-Nord (Toscana, Veneto e Piemonte) a differenza del Sud Italia (Puglia, Sicilia e Campania) dove la Tgr fatica.
Ma l’informazione locale della Rai ha funto e continua a fungere da vera e propria “cantera” per le giovani promesse dell’azienda. Soprattutto nelle regioni di frontiera, come la Sicilia, la Calabria e la Campania, l’istituzione Rai rappresenta un rilevante presidio della legalità. Merita una segnalazione l’esperimento in corso alla Tgr Calabria: ogni mattina, alle 7.30, i temi di attualità vengono affrontati dal conduttore di turno, generalmente firme giovani della testata come Antonio Liotta, Claudia Bellieni o Ilaria Raffaele, affiancati da un “veterano” come Riccardo Giacoia. Ne viene fuori uno spazio interessante che prende di petto temi caldi come la ‘ndrangheta, i compromessi mafia e politica, gli scandali della sanità, gli eco-mostri o i rifiuti.