Senatrice Elvira Evangelista (M5S), partiamo dal principio, è favorevole a un governo Draghi?
“Rientro sicuramente nella categoria dei possibilisti a un governo a guida Draghi. A mio avviso è importante avere un chiaro perimetro politico. Penso che il M5S dopo tanto lavoro fatto in due governi e in Parlamento non debba arretrare proprio ora che dobbiamo percorrere l’ultimo miglio della strada del Recovery Plan, dopo aver portato a casa riforme strategiche in diversi settori. Si pensi alla legge anticorruzione, al Reddito di Cittadinanza, che Draghi vuole rafforzare, e al superbonus, solo per citarne alcune. Mi rassicura molto quanto emerso sulla centralità della transizione ecologica dall’incontro tra la nostra delegazione e il presidente incaricato Draghi”.
L’ultima parola, però, spetterà a Rousseau. Molti suoi colleghi non condividono la decisione di affidare questa scelta agli iscritti. Lei cosa ne pensa?
“È normale che la base si esprima nella nostra piattaforma. Certamente, nel rispetto della nostra Carta Costituzionale, il parere della base per il MoVimento 5 Stelle è sempre importante, lo è da quando siamo entrati nelle istituzioni. Fa parte del confronto interno al Movimento che mai come in questi giorni è forte e ricco, perché considero questo confronto una vera ricchezza ideale”.
In una maggioranza che va da Berlusconi (da sempre un tabù per i 5S) ai due Mattei (che accusate di essere i sicari dei Governi Conte 1 e 2), il Movimento 5 Stelle che ruolo avrebbe?
“Il M5S resta la forza politica di maggioranza relativa in Parlamento, pertanto, dalle nostre azioni e dal nostro voto non si può prescindere. Resteremo determinanti e decisivi, seppure diversi rispetto alle altre forze politiche e certamente alternativi rispetto ai sovranisti e a Forza Italia. Tutto il Movimento deve essere consapevole della centralità nello scacchiere politico e parlamentare e deve farla valere sempre, per affermare principi, idee e proposte concrete al servizio dei cittadini e delle nostre imprese”.
Il primo scoglio sarà quello della giustizia su cui peraltro è caduto il Conte 2. Dalla prossima settimana si votano gli emendamenti al Milleproroghe (di Italia Viva & C) che mirano a cancellare la riforma Bonafede della prescrizione. Se dovessero passare, ci sarebbero ripercussioni sul sostegno dei 5 Stelle al Governo Draghi?
“Il tema Giustizia resta il più delicato e importante anche perché l’economia e gli investimenti del Recovery Plan non possono partire se non si riforma davvero il settore. Per questo motivo occorre completare nel più breve tempo possibile le riforme già avviate del processo civile – tema molto sentito dagli investitori – di quello tributario e soprattutto di quello penale. Quest’ultimo è necessario proprio per tutelare il diritto dei cittadini ad un processo veloce e snello, tassello ancor più necessario per completare il quadro di riforma dopo che è venuta meno la prescrizione superato il primo grado di giudizio. Ecco su questa necessità ho difficoltà a credere che non ci sia una convergenza anche con le altre forze politiche e con lo stesso Draghi”.