“Se si formerà un governo, ci saremo sempre con lealtà”. Lo ha detto il reggente pro tempore del Movimento 5 stelle, Vito Crimi, al termine della consultazione dei grillini con il presidente del Consiglio designato, Mario Draghi. Un incontro fiume, durato un’ora e mezza, in cui sarebbero stati affrontati diversi temi. “Abbiamo chiesto di non indebolire il reddito di cittadinanza per un nuovo esecutivo solidale, ambientalista ed europeista” ha detto il capo politico che ha sottolineato come proprio sulla misura a sostegno di chi è più in difficoltà “abbiamo trovato una persona sensibile a questo tema”. Non solo. “Abbiamo parlato con il presidente Draghi anche della presenza dello Stato nell’aiuto alle imprese in questa fase, ma non come sussidi” ha spiegato il leader politico convinto che sia necessaria “una forte presenza dello Stato per aiutare le imprese a uscire da questo momento”.
Movimento che, proprio per bocca di Crimi, si riaccredita il ruolo di supervisore sul corretto utilizzo dei fondi del Recovery fund: “Con le nostre caratteristiche valoriali verificheremo che l’attuazione di quei fondi sia fatta con onestà, trasparenza e nell’interesse dei cittadini”. Proprio quanto fatto “in quest’ultimo anno e mezzo” con “alcune forze di maggioranza che hanno lavorato insieme, raggiungendo anche risultati importanti, affrontando la crisi pandemica nel miglior modo possibile. Confrontandosi, riconoscendo esigenze e criticità reciproche, con una capacità di mediazione e comprensione delle rispettive caratteristiche, con tanta lealtà, che da parte nostra non è mai mancata. E questo ci ha consentito di superare dei momenti difficili e di contrasto. È su questa base che deve formarsi un nuovo governo”. Poi, durante la conferenza stampa successiva all’incontro con Draghi, ha parlato dell’operato del Movimento durante questa legislatura dove, a suo dire, “non abbiamo mai fatto prevalere il consenso sull’interesse del paese, facendo anche scelte coraggiose, che fossero nell’interesse dei cittadini con alcune misure che ci hanno portato anche a una riduzione del consenso”.
Appoggio a Draghi per il quale, al momento, “abbiamo dato la nostra disponibilità a prendere parte all’esecutivo se ci sono le condizioni. Questa disponibilità la riverificheremo quando ci vedremo” ha puntualizzato il reggente del M5S in riferimento al secondo giro di consultazioni del premier incaricato.