Hanno detto subito sì a Draghi, hanno coinvolto gli ormai ex alleati di Leu e del Movimento 5 Stelle, sperando anche di poter replicare alle prossime elezioni un patto giallorosso per contrastare i sovranisti, e ora pur di far nascere l’esecutivo i dem sembrano disposti a ingoiare anche il rospo di un governo insieme alla Lega. Dopo l’incontro ieri con il premier incaricato, rispondendo a domande su un nodo così difficile da sciogliere per i dem e a una prospettiva così pesante per il loro elettorato, le parole di Graziano Delrio sono apparse illuminanti. “Non siamo nelle condizioni di porre veti a nessuno, questo non è un governo politico – ha detto il capogruppo del Pd alla Camera – ma siamo nelle condizioni di porre questioni di principio: se ci fosse un programma antieuropeista o con contenuti non coerenti con i nostri principi è chiaro che per noi sarebbe un problema, ma su questo Draghi è una delle garanzie migliori”. Con Supermario a Palazzo Chigi possibile insomma anche sedere allo stesso tavolo con Matteo Salvini. “Abbiamo espresso al presidente incaricato Mario Draghi la piena disponibilità a concorrere al successo del suo tentativo per la formazione di un governo del Paese in grado di rispondere alla fase di drammatica incertezza che sta investendo l’Italia a causa di una crisi improvvisa e ingiustificata”, ha specificato lo stesso Nicola Zingaretti, salvo sottolineare che, “nell’ambito comunque della fiducia”, il partito ha avanzato anche le proprie preoccupazioni.
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