“Ostacolare le riforme della giustizia? Una follia, come boicottare il Paese”. Parola del presidente M5S della Commissione Giustizia della Camera, Mario Perantoni.
Possibile che il primo inciampo dell’esecutivo possa esserci mercoledì prossimo quando il Parlamento dovrà votare sulla relazione del ministro Alfonso Bonafede sullo stato della giustizia?
“E’ evidente che la relazione di Bonafede sarà il primo appuntamento importante durante il quale le opposizioni faranno di tutto per metterci in difficoltà. Vedremo in quella sede chi ha veramente a cuore le sorti del paese e chi invece vuole mandare tutto all’aria e bloccare il processo di riforma”.
Dubbi vengono espressi dal socialista Riccardo Nencini, nonostante abbia dato il suo appoggio al governo. Fu proprio Nencini, peraltro, l’unico a votare contro la fiducia a Bonafede alcuni mesi fa.
“I dubbi sono legittimi, ma sono convinto che la relazione del ministro convincerà gli indecisi, naturalmente non quelli che hanno pregiudizi e preconcetti”.
Il senatore Matteo Renzi ha annunciato il voto contrario sulla relazione senza nemmeno averla letta. Ma non ha anche Italia Viva contribuito alle riforme e agli interventi che saranno illustrati in Aula? Ritiene che il suo sia un no pregiudiziale?
“Questo dovrebbe chiederlo a lui; mi risulta che Italia Viva abbia concorso ad approvare tutte le misure che il governo ha messo in campo, poi ad un certo punto una svolta incomprensibile. Hanno scelto di non volersi più assumere responsabilità di governo, alla vigilia di un piano di ricostruzione che definire impegnativo è poco, forse sperando di disarcionare Giuseppe Conte. Ma questa è roba da politicanti, giochetti che non ci appartengono”.
Il senatore di Forza Italia Luigi Vitali, sebbene indiscrezioni lo indicassero come tentato dal dare il suo sostegno al governo Conte, spiega che non potrebbe mai sostenere un esecutivo che ha come ministro della Giustizia Bonafede. Ritiene che ci sia un problema legato alla figura dell’attuale Guardasigilli?
“Mi auguro che non si metta a rischio il paese per questioni di carattere personale; se così fosse è evidente che non andrebbe in porto nessun tipo di accordo politico, sensazione che ho avuto durante questa incomprensibile crisi. Devo dire che tutta questa crisi ha molto poco di politico, purtroppo”.
Se anche mercoledì il governo dovesse farcela, l’iter delle riforme sulla giustizia nelle Commissioni potrebbe diventare un Vietnam. A che punto siamo e come evitare questo pericolo?
“Le riforme alla Camera stanno procedendo e sono a buon punto: per la delega penale pende il termine per il deposito degli emendamenti, per la riforma del CSM la prossima settimana finiremo le audizioni. Il pericolo si evita se tutti comprendiamo che sono essenziali per il paese tanto quanto lo sono le risorse finanziarie del Recovery”.
In bilico c’è anche la riforma della prescrizione, che Iv ha sempre contestato. Il termine per gli emendamenti scade il primo febbraio. I renziani potrebbero fare fronte comune con l’opposizione?
“Vorrei che i renziani chiarissero se vogliono processi che si concludono velocemente o se preferiscono la mannaia della prescrizione e giustificassero, di conseguenza, l’intollerabile e incivile denegata giustizia e l’enorme spreco di tempo e denaro pubblico che la seconda opzione anche oggi comporta”.
Le riforme sulla giustizia sono parte integrante del Recovery plan. Ostacolarle quali problemi potrebbe creare?
“Le riforme sono essenziali perché sono un presupposto per ottenere i fondi del Recovery Fund e quindi poter sviluppare il Pnrr. L’Europa non ci dà i soldi come fosse un bancomat, prevede la distribuzione di risorse chiedendoci riforme profonde ed efficaci che incidano sul sistema: ostacolarle è un atto di boicottaggio del Paese, a mio parere una vera e propria follia”.