“La pandemia ha mostrato tutte le fragilità di un sistema sanitario, quello lombardo, ospedalocentrico, basato sulle logiche di mercato. La salute è un diritto, non un prodotto”. Una posizione chiara quella di Marco Fumagalli, combattivo consigliere regionale della Lombardia in quota M5S, che lancia un allarme sulla riforma della legge sanitaria: “I poteri forti (la sanità in Lombardia vale 19 miliardi e la metà sono dati al privato) stanno scrivendo la riforma in qualche segreta stanza”.
La Moratti, però, dice che affronterà presto la riforma della legge sanità insieme alle opposizioni…
La riforma della Legge Maroni era un percorso obbligato in quanto sperimentale. È incredibile che si è arrivati alla scadenza del periodo di “sperimentazione” senza che nessuno abbia depositato una proposta di riforma su cui lavorare. Le uniche proposte sono quelle che il Movimento lombardo ha depositato a mia firma in cui prevedo il progetto di legge sulla Casa della Comunità, che permetterà di riportare al centro la medicina territoriale e la creazione di una ATS unica esattamente come chiede il ministero.
Aspettavano la Moratti per riformare la sanità quindi?
Può essere. I poteri forti stanno scrivendo la riforma in qualche segreta stanza. Io sono un romantico della politica continuo a credere che il luogo deputato per scrivere le leggi sia il consiglio regionale o il Parlamento nazionale. Ma evidentemente non è così. Fedele ai miei studi universitari ho depositato le proposte di legge in consiglio regionale, gli altri le stanno scrivendo insieme a qualche Cda. Altrimenti non si capisce perché su un tema così importante nessuno ha depositato delle leggi su cui confrontarsi.
Crede che la presenza ingombrante del privato condiziona l’attività politica?
È così dai tempi di Formigoni ed è stato accentuato da Maroni che ha volutamente disorganizzato la sanità per favorire il privato. Con Fontana abbiamo tirato le somme e la situazione è sfuggita di mano. Cercano di tappare il buco con la Moratti, versione politica femminile di Formigoni per quanto ho potuto apprendere dalla sua carriera politica.
Qual è la proposta del M5S per riformare la sanità lombarda?
Con la nostra riforma della sanità abbiamo l’occasione di riportare la salute a casa dei lombardi. Grazie alla Case della comunità, la medicina territoriale risponderà alla maggior parte delle necessità e delle patologie croniche dei cittadini, che invece potranno recarsi in ospedale solo per urgenza, chirurgia e malattie gravi. Potremo, così, occuparci della prevenzione e non solo della cura. Il privato potrà avere un ruolo complementare, ma mai di competizione o concorrenza con il pubblico. Con la Pdl sulla Ats Unica passiamo da 8 Ats (aziende territoriali sanitarie, ndr) ad una sola: questo significa semplificare le procedure, ridurre la burocrazia, coordinare e centralizzare acquisti così da di liberare risorse e destinarle a ridurre le liste di attesa e all’assistenza domiciliare. La vera rivoluzione è un diverso approccio con il privato che deve essere integrativo. Significa programmare la soddisfazione dei bisogni, in primo luogo con le risorse pubbliche e di conseguenza selezionare il privato secondo una logica programmazione e non in base alle sue esigenze di profitto. Se la Moratti avrà il coraggio di liberarsi dei generali e colonnelli che stanno nelle ATS e ASST potrebbe anche apprezzare le nostre proposte.