Tra i parlamentari sembra certo uno scenario: nel momento in cui si dovrà trovare posto per uno (o più) renziani per scongiurare venti di crisi, tanto vale metter mano concretamente e a fondo alla squadra di governo. Tanto vale, in altre parole, portare avanti un rimpasto che sia degno di questo nome. I giochi, sebbene assicurano vari interlocutori saranno successivi soltanto all’ok del Consiglio dei ministri al Recovery Plan (ok che, salvo imprevisti, arriverà oggi), si stanno portando avanti da tempo. “Si è capito da tempo che l’obiettivo di Renzi era quello di guadagnare più peso all’interno dell’esecutivo”, è il pensiero condiviso tanto nel Movimento quanto nel Pd.
Ed è per questo che nella maggioranza le richieste incrociate durano ormai da settimane. A dover saltare quasi certamente è un nome caro al Pd di Nicola Zingaretti: Paola De Micheli. L’operato della ministra, d’altronde, non ha mai pienamente convinto i Cinque stelle. E, ad appesantire il tutto, c’è il fatto che Iv vuole proprio quel dicastero. Che sia Maria Elena Boschi a prendere il posto dell’ex compagna di partito? Per i pentastellati è letteralmente impossibile. “Va a finire che ci ritroviamo poi il Ponte sullo Stretto”, sibila qualcuno. Non è detto – anche se su questa casella i giochi sono ancora in alto mare – che possa emigrare in questo dicastero Lorenzo Guerini (anche se è più probabile che lo rivedremo al Viminale).
A prendere il suo posto alla Difesa, invece, potrebbe essere un altro renziano: Ettore Rosato. Ovviamente in questa partita a scacchi anche il Movimento sarà chiamato a sostituire qualche nome. È probabile che a lasciare sarà Paola Pisano. Per due ragioni: non ha brillato nella gestione del digitale e dell’innovazione e, soprattutto, essendo una “casaleggiana”, non gode neanche di particolare “protezione” all’interno del Movimento. Altro nome che forse potrebbe essere sacrificato è quello di Nunzia Catalfo. Secondo quanto risulta a La Notizia, il Pd avrebbe chiesto un passo indietro o della ministra del Lavoro o di Lucia Azzolina, pedina che in questa fase i 5S non vogliono perdere, neanche per screditare il lavoro fin qui fatto.
A rischiare, infine, il posto è anche Roberto Speranza: il mancato Piano pandemico e le inchieste in corso sono state traumatiche per un ministro non amato neanche dai 5S. Al suo posto si starebbe già scaldando Pierpaolo Sileri (nella foto).