Il ministero dell’Economia e delle Finanze, guidato da Roberto Gualtieri (nella foto), ha reso noti i dettagli dell’emissione del nuovo Btp a 15 anni, con scadenza al 1° marzo 2037 e cedola annua dello 0,95%. Hanno partecipato all’operazione oltre 520 investitori per una domanda complessiva di oltre 105 miliardi. Più della metà del collocamento è stato sottoscritto da fund manager (circa il 57,8%), mentre le banche ne hanno sottoscritto il 26,3%.
L’IDENTIKIT. Gli investitori con un orizzonte di investimento di lungo periodo hanno acquistato il 7,9% dell’emissione (in particolare il 4,4% è andato a fondi pensione e assicurazioni, mentre il 3,5% è stato allocato a banche centrali e istituzioni governative). Agli hedge fund è stato allocato circa il 7,4% dell’ammontare complessivo. Le imprese non finanziarie hanno partecipato all’emissione con una quota residuale pari allo 0,6%. La distribuzione geografica del titolo è stata estremamente diversificata, con una partecipazione che ha visto il coinvolgimento di oltre 50 paesi: gli investitori esteri si sono aggiudicati circa il 73,7% dell’emissione, mentre gli investitori domestici ne hanno sottoscritto il 26,3%.
Tra gli investitori esteri, di rilievo è stata in particolare la quota sottoscritta da investitori residenti nel Regno Unito (circa il 29,1%). Il resto del collocamento è stato allocato in larga parte in Europa continentale, in particolare in Germania, Austria e Svizzera (14,4%), in Francia (8,7%), nei Paesi Scandinavi (7%), nei paesi della penisola iberica (4,5%), in altri paesi europei tra cui Est Europa (2,6%) in Benelux (1,4%), e infine Medio Oriente (1,2%).
EXTRA UE. Al di fuori dell’Europa, gli investitori provenienti da Stati Uniti e Canada si sono aggiudicati circa il 4% dell’emissione; una quota residuale pari allo 0,5% è stata acquistata da investitori asiatici, mentre il resto dell’emissione è sottoscritto da investitori residenti in altri paesi. Il collocamento è stato effettuato tramite la costituzione di un sindacato composto da Barclays Bank Ireland Plc, Hsbc Continental Europe, Morgan Stanley Europe Se, Société Générale Inv. Banking e UniCredit che hanno partecipato in veste di lead manager, mentre tutti gli altri specialisti in titoli di Stato hanno rivestito il ruolo di co-lead manager dell’operazione. Alla luce delle ultime sottoscrizioni diventa sempre più sterile ogni ipotesi di attivare il Mes.