di Stefano Sansonetti
Guerra totale al ministero dello sviluppo economico. Nel mirino finisce ancora una volta il regolamento con cui, sulla carta, si sta cercando di razionalizzare la struttura del dicastero. Il testo, curato nei giorni scorsi dal capo di gabinetto Goffredo Zaccardi, prevede il mantenimento del Dipartimento Sviluppo e Coesione e la creazione di una maxistruttura in cui far confluire gli altri tre Dipartimenti oggi esistenti, ovvero Comunicazioni, Energia e Imprese. Ma le Comunicazioni, si sa, rappresentano un tema molto sensibile per la componente governativa che fa capo al Pdl. E così ieri il sottosegretario allo Sviluppo Simona Vicari, proprio del Pdl, ha scritto una lettera dai toni molto duri al ministro Flavio Zanonato, ai due viceministri Antonio Catricalà e Carlo Calenda e all’altro sottosegretario Claudio De Vincenti.
La lettera
“Mi sfuggono onestamente le ragioni giustificatrici delle scelte contenute nel testo”, premette la Vicari, “che mi paiono sintomatiche di una volontà di concentrare potere e competenze, piuttosto che assicurare una vera spending review e l’efficiente revisione del ruolo del ministero al servizio del cittadino e dell’impresa”. La missiva si conclude con l’augurio di “una convocazione, a breve e prima che inizi l’iter decisionale, di un tavolo di discussione e confronto”. Lo scontro sul provvedimento, di cui aveva già parlato La Notizia del 26 luglio scorso, sfocia quindi in un atto “ostile” da parte di uno dei sottosegretari.
La posizione di Catricalà
Tra i destinatari della lettera, come detto, c’è anche il viceministro Catricalà, che però già nei giorni scorsi era sceso in campo per riformulare il regolamento e cercare di mettere “in salvo” il Dipartimento Comunicazioni. Del resto proprio l’indicazione di Catricalà per il ruolo di viceministro era stata letta all’epoca come un segnale “di distensione” nei confronti della componente governativa del Pdl. Componente per la quale, naturalmente, il settore è assolutamente sensibile, sulla scorta delle priorità da sempre segnalate dall’ex presidente del consiglio Silvio Berlusconi. Di sicuro quello che all’inizio sembrava un focolaio adesso si è trasformato in incendio. Certo non una novità positiva per Zanonato e per il suo capo di gabinetto Zaccardi.