Ai cambi repentini di opinione di Matteo Salvini siamo ormai abituati e anche all’uso strumentale della religione. In molti ricorderanno quando il leader della Lega nel corso della manifestazione in piazza Duomo a Milano nel maggio 2019 citò col rosario in mano la Madonna sostenendo che lo avrebbe aiutato nella vittoria alle Europee. Ovviamente non è l’unico episodio, la sua comunicazione social è spesso accompagnata dall’esibizione di simboli religiosi e dall’invocazione della protezione della Vergine, ma stavolta ad essere tirato in ballo – più consono forse al periodo natalizio – è Gesù bambino: “Governo tecnico? Le ipotesi tecniche non mi interessano, se mi dite facciamo un governo tecnico con Gesù Bambino allora dico sì”, ha detto il leader della Lega parlando ieri con i giornalisti a proposito delle soluzioni a una possibile crisi di governo.
Che pochi giorni fa lo stesso Salvini auspicava si risolvesse con un governo ponte (“Noi ci siamo, se serve al Paese’’), e che il numero due del Carroccio, il vice segretario federale Giancarlo Giorgetti prefigurava a guida Mario Draghi. Ipotesi che proprio non va giù a Giorgia Meloni, contraria sia a possibili inciuci con la maggioranza (con eventuale gioco di sponda fra i due Mattei), sia a un esecutivo tecnico con a capo l’ex presidente della Bce. Ma anche ieri la leader di Fratelli d’Italia ha mostrato scetticismo nei confronti delle dichiarazioni dell’alleato, che ha paventato due alternative come soluzione ad un’eventuale crisi del Conte II, o le elezioni o un governo a guida centrodestra (“la via maestra sono le elezioni ma noi siamo pronti già da domani”), possibilità che appunto non convince la Meloni: “Un governo di centrodestra con l’attuale Parlamento è un po’ difficile che si realizzi, non so quanto fare un altro governo che poi si tiene un’altra volta con un voto di scarto sia utile”, ha dichiarato.
Del resto che l’unica via siano le elezioni la presidente di FdI lo ripete da mesi e ieri, molto realisticamente, ha anche affermato: “Vediamo che succede, ma a me pare tutto lunare, penso che gli italiani li guardino attoniti e sbigottiti. Se cade il governo meglio, ma aspettiamo di vedere se cade”. Insomma, come insegna la saggezza popolare, non dire gatto se non ce l’hai nel sacco.