Continua a fare rumore il caso degli irripetibili insulti sessisti pubblicati sui social dall’agente e autore di programmi Rai, Andrea Di Carlo (leggi l’articolo). Tra i più critici c’è il consigliere di amministrazione Rai, Riccardo Laganà (nella foto), che su Twitter ha rivelato di aver “chiesto, già da diversi giorni, chiarimenti formali all’amministratore delegato del servizio pubblico, Fabrizio Salini, e alla Commissione stabile Rai per il Codice Etico” al fine di chiarire una volta per tutte la posizione di Di Carlo.
Peccato che, prosegue Laganà, “sono ancora in attesa di risposte sulla vicenda la quale, anche alla luce di questo pessimo post, assume contorni inqualificabili e lesivi per tutta la #RAI #adessobasta”. Ancor più duro l’intervento del capogruppo del Pd in Vigilanza Rai, Valeria Fedeli, che sui social ha scritto: “Adesso basta. Questo tipo di linguaggio non è assolutamente accettabile per chi lavora o collabora con la #Rai come questo signore che, peraltro, è allo stesso tempo autore esterno su @RaiUno e agente di personaggi invitati nello stesso programma”. Per questo la senatrice rivolge un appello al “direttore Coletta” per sapere cosa ne pensa di questo ennesimo scandalo.
UN CASO DOPO L’ALTRO. Il mese scorso l’autore era già finito nella bufera per un presunto conflitto di interessi, convogliato in un’interrogazione alla Rai. Per la Vigilanza “tra gli autori della trasmissione ‘Oggi è un altro giorno’ figura anche Di Carlo” che “risulta essere un agente dello spettacolo, anche in qualità di titolare della società Adc Management”, e nell’atto si segnalava che “tra i clienti di Di Carlo figurerebbero molti artisti ospitati” nella stessa trasmissione. Accuse a cui ha risposto la Rai affermando che ad agosto scorso “Di Carlo ha ceduto l’intera quota del capitale sociale della società”.