Pierpaolo Sileri, medico chirurgo “prestato” alla politica come viceministro della Salute, sta emergendo come uno dei migliori tra i Cinque Stelle governativi. Competente, preciso, appassionato il viceministro dice cose sensate e le dice da conoscitore della materia per via della sua professione medica. Mentre i virologi si accapigliano tra loro in indecenti e disorientanti baruffe mediatiche giornaliere, Sileri argomenta, spiega, precisa, risponde appropriatamente, cesella e rifinisce e soprattutto individua le magagne che gli altri tacciono colpevolmente. È un vero piacere ascoltarlo.
Ad esempio, prendiamo l’indecente situazione che si è venuta a creare dopo la scoperta di Report (Rai Tre) del fatto che il piano pandemico italiano non era aggiornato dal 2006 e tale è rimasto, ma in compenso si è cercato di fare un maldestro “copia e incolla” del piano vecchio in uno nuovo lasciando però i vecchi riferimenti e questo significa che per sciatteria non è stato nemmeno riletto. Poi Report ha fatto venire fuori il fatto che il ministro della Sanità, Roberto Speranza, ha dato un contributo di 10 milioni di euro all’Oms dopo anni in cui non versava nulla.
Secondo il numero 2 dell’Oms Ranieri Guerra questo contributo meritava per il ministro una sorta di protezione mediatica e quindi è scoppiata un’altra grana sul ritiro di un documento critico sulla gestione iniziale della pandemia in Italia, documento a cura dell’Oms italiana e appoggiato dal direttore generale. Ricordate quando diceva che le mascherine erano inutili? Se a questo si somma la seconda ondata del Covid e il fatto che il ministro si sia fatto trovare impreparato nonostante i mesi a disposizione per approntare adeguate misure, viene naturale la domanda: poiché si parla di rimpasto governativo perché non promuovere Sileri che si è dimostrato il più competente al ruolo di ministro e salutare Speranza, magari mandandolo a un dicastero più consono a Leu come l’Ambiente? Ne avrebbero da guadagnare tutti.
Sulla pandemia non si scherza. Viaggiamo ancora con una media intorno alle 900 vittime giornaliere che collocano l’Italia in una posizione ai primi posti per vittime per abitante, non possiamo perdere altro tempo. Sileri è un chirurgo, sa cosa serve e come muoversi, sarebbe utilissimo a dare un colpo di reni alla sanità italiana. Speranza si è mostrato ondivago e impreparato. Sileri, dicevamo, sta cercando di fare pulizia dentro ad un ministero burocratizzato e quindi per questo impacciato nelle decisioni. Per il mancato aggiornamento del piano ha dichiarato in Tv: “Non si sa mai di chi è la responsabilità. Io odio il pressapochismo. Secondo me il segretario generale del Ministero della Salute Giuseppe Ruocco si deve dimettere”.
Per quanto riguarda invece il Comitato tecnico Scientifico ha dichiarato al Corriere della Sera: “C’è gente che non risponde ai cronisti, che preferisce andare a mangiarsi la carbonara invece di leggersi i piani pandemici e spiegare”. Insomma, il viceministro non le manda a dire. E ancora: “Il problema”, ha aggiunto il viceministro parlando della situazione della sanità: “non è né Speranza, né Sileri, né Zampa, ma sono alcuni amministrativi. Intanto togliamoli, mandiamoli via a calci nel sedere e poi decidiamo”. E poiché la burocrazia è il malanno principale dell’Italia come non essere completamente d’accordo con Sileri? Forza viceministro avanti così! È questo che gli italiani vogliono.