Passano i mesi ma continua il periodo No del governatore leghista Attilio Fontana. L’ultima rogna, infatti, è l’inchiesta che la procura di Milano ha aperto in relazione ad alcune consulenze ritenute sospette e affidate alla figlia del presidente della Regione Lombardia. Stando a quanto trapela, si tratta di un fascicolo conoscitivo, senza ipotesi di reato né indagati, con cui i magistrati del pool che si occupa di reati contro la pubblica amministrazione, guidato dal procuratore aggiunto Maurizio Romanelli, intendono effettuare degli approfondimenti per capire se siano stati commessi illeciti o meno.
A dare il via a questo ennesimo caso è stata la puntata della trasmissione Report, condotta da Sigfrido Ranucci, in cui si parlava di “consulenze” svolte dalla donna per l’Asst Nord Milano, l’azienda sanitaria che gestisce gli ospedali di Cinisello Balsamo e Sesto San Giovanni. Come emerso durante l’inchiesta giornalistica, sarebbero otto le consulenze sospette tutte avvenute tra il 2018 e il 2019.
Fatti per i quali Maria Cristina Fontana, figlia del governatore e di formazione avvocato, ha già spiegato la sua versione dei fatti raccontando che, a suo dire, “non si tratta di consulenze ma di incarichi in procedimenti giudiziari. Inoltre, sono fiduciaria di una compagnia di assicurazione privata che ha fra i suoi assicurati anche Asst Nord Milano. Nell’ambito del rapporto lavorativo con la compagnia assicurativa, ho svolto degli incarichi di difesa della Asst a spese della compagnia”.