Meno di 48 ore all’entrata in vigore del nuovo Dpcm che sarà valido, probabilmente, fino al 10 gennaio. Nonostante le temperature in picchiata sono ore calde per gli italiani che fervono in attesa di sapere come potranno trascorrere il Natale. Secondo indiscrezioni ci sarebbe un’apertura del premier Giuseppe Conte agli spostamenti tra regioni per i ricongiungimenti. Spostamenti, che solo fino a qualche ora fa, sembravano un lusso anche fra le zone gialle. Ancora da definire, invece, la questione relativa al coprifuoco delle 22. O meglio, è da definire se sarà una misura valida anche per la sera del 25 dicembre e di capodanno. I ristoranti potranno restare aperti solo a pranzo.
Mentre sembrerebbe confermata la chiusura categorica degli impianti sciistici. La contesa riapertura dei locali la sera ha infuocato gli animi durante l‘incontro tra le Regioni ed il Governo. Ma il nodo verrà sciolto a breve. Perché questa mattina il provvedimento, che entrerà in vigore dopodomani, sarà presentato al Parlamento. Dunque resta confermata la divisione del Paese in tre zone di rischio, anche se l’auspicio è che tutta Italia diventi gialla entro le prossime settimane. Ciò che cambia è lo stop agli spostamenti tra Regioni a ridosso delle feste, che il ministro Francesco Boccia definisce “imprescindibile”.
Resta da capire su questo punto se verranno previste delle deroghe per consentire alle famiglie lontane di riunirsi. Fermo restando che sarà sempre consentito rientrare nella propria città di residenza o domicilio, tra le ipotesi allo studio c’è quella di autorizzare gli spostamenti tra zone gialle per ricongiungersi con i parenti di primo grado, mentre non è ancora chiaro se verrà fissato un limite ai commensali presenti a cena nei giorni di festa. Ma c’è la possibilità, proprio su tema delle cene, di leggere nel Dpcm una “raccomandazione” per ridurre al minimo il numero degli ospiti, limitandoli ai parenti e non agli amici.
E su questo argomento arriva anche un’indicazione da Fabio Ciciliano, membro del Cts, che per proteggere i nonni a tavola suggerisce di tenere “i bambini in tavoli separati dagli anziani”. Il membro del Comitato tecnico scientifico ribadisce inoltre due capisaldi della lotta alla pandemia che rimarranno in vigore anche durante le vacanze: “la scelta di fermare le attività alle 18 e vietare gli spostamenti alle 22 serve ad evitare ogni possibile assembramento. Credo sia ancora necessario, così come è indispensabile l’incessante lavoro delle forze dell’ordine per la verifica sull’osservanza delle regole”.
Dopo le folle nelle vie dello shopping segnalate nei giorni scorsi, infatti, il Viminale ha deciso di rafforzare la sorveglianza nei centri storici. Mentre a Palazzo Chigi si sta valutando l’ipotesi di estendere l’orario di chiusura dei negozi alle 21 per distribuire la presenza dei consumatori lungo tutto l’arco della giornata. Orari scaglionati anche a messa, d’accordo con la Cei. Un punto su cui è intervenuta pure l’Ue: che fa sapere che “non intende proibire alcuna funzione religiosa”. C’è poi il tema della scuola.
“Per dare un segnale”, i ragazzi delle superiori potrebbero tornare in Aula il prossimo 14 dicembre. è l’ipotesi su cui il premier Conte avrebbe sondato i capigruppo di maggioranza. Le reazioni sarebbero state contrastanti: Iv avrebbe confermato la sua posizione favorevole ribadendo che la scuola rappresenta una priorità, purché si faccia tutto garantendo i trasporti adeguati. Ma altri partiti si sarebbero espressi contro. I renziani hanno chiesto, inoltre, al premier Conte di tenere i ristoranti aperti a pranzo il 25 e 26 dicembre, ipotesi ora al vaglio.