Un uomo sotto scacco. Costretto a pagare milioni di euro nel tentativo di garantirsi il silenzio di quelle che erano state le ospiti delle cosiddette cene galanti. L’ex premier Silvio Berlusconi sta apparendo sempre più così nel processo denominato Ruby ter, in corso nella maxi aula allestita alla Fiera di Milano e a cui, senza per questo far rinviare l’udienza, ieri non ha potuto prendere parte avendo problemi di salute. Proprio ieri, dall’esame di un’investigatrice, è così stato chiarito il contenuto delle chat tra le olgettine, con l’ex showgirl Barbara Guerra che, riferendosi al Cav, scriveva ad Aris Espinosa: “Io lo ricatto di brutto”.
IL GIUDIZIO. Nel Ruby ter sono 28 gli imputati, accusati a vario titolo di corruzione in atti giudiziari e falsa testimonianza. . Un processo relativo appunto ai presunti versamenti milionari da parte del leader di Forza Italia alle ex ospiti delle notti di Arcore, finalizzati a garantirsi il silenzio sulle serate a luci rosse a Villa San Martino. Rispondendo alle domande del pm Luca Gaglio e dell’aggiunto Tiziana Siciliano, due investigatori della polizia giudiziaria hanno descritto le pressioni, tra il 2014 e il 2015, da parte delle olgettine nei confronti dell’ex premier, per avere, tramite il suo ragioniere di fiducia Giuseppe Spinelli sempre più soldi. Richieste emerse analizzando le chat e i file audio contenuti nei telefoni sequestrati alle ragazze.
Gli investigatori hanno riferito che in quelle conversazioni dicevano che dovevano “andare in massa ad Arcore” e “mettersi davanti al cancello”, parlavano di un “accordo per creare pressioni su Spinelli e, per suo tramite, su Berlusconi” e, come sottolineato da un’investigatrice, era chiara “la volontà di ricattare” Berlusconi. Quest’ultimo avrebbe fatto alle olgettine regali talmente costosi che alla fine ieri è stata bloccata l’udienza per far notificare al leader di FI, a Barbara Guerra e ad Alessandra Sorcinelli una modifica di alcuni capi di imputazione effettuata dai pubblici ministeri. I pm, infatti, dopo la deposizione di un investigatore, hanno spiegato ai giudici che era necessaria una modifica dei capi di imputazione relativi alle due ville che, secondo gli inquirenti, il Cav avrebbe regalato a Guerra e Sorcinelli. Si tratta di due ville realizzate dall’archistar Mario Botta a Bernareggio, nel monzese, in cui le due giovani sarebbero andate a vivere “in comodato d’uso” e senza “pagare le utenze”.
Per i pm il valore di quei due immobili non sarebbe stato, come ipotizzato sinora, di quasi 900mila euro l’uno, ma di poco più di 1,1 milioni. Su richiesta dell’avvocato Federico Cecconi, legale di Berlusconi, i giudici hanno quindi deciso di aggiornare l’udienza affinché le modifiche vengano notificate alle parti a garanzia del diritto di difesa. Si tornerà in aula il 21 dicembre e il 27 gennaio sarà esaminato lo stesso Spinelli. Ieri Berlusconi non era presente all’udienza. L’avvocato Cecconi ha sottolineato che le sue condizioni di salute non sono ancora ottimali. Guarito dal Covid, l’ex premier deve stare a riposo a casa a causa di un peggioramento del suo quadro cardiologico, per cui di recente è anche stato sottoposto negli Usa a un intervento al cuore.
Negli “ultimi giorni” le sue condizioni hanno avuto “un’ulteriore forma di ingravescenza” rispetto ad “un iter di miglioramento” che si era avuto “in precedenza”. E i medici gli hanno consigliato “riposo assoluto domiciliare, di non muoversi e di non svolgere attività”. Tutto dopo “un certo attivismo che gli era stato sconsigliato”. Ma questa volta niente stop alle udienze.