Tornano anche alla Camera i primi ritocchini ai vitalizi. Ieri l’Ufficio di presidenza, sulla base della sentenza interpretativa sui tagli disposti con la delibera voluta dal presidente Roberto Fico, ha accolto 26 richieste di aumenti. Mentre i ricorsi presentati dagli ex parlamentari verranno discussi a dicembre, con una sentenza interpretativa appunto il Consiglio di giurisdizione ha modificato l’articolo della delibera Fico, che prevedeva la possibilità di maggiorare l’assegno ridotto anche del 50% per chi si trova in una situazione di indigenza ed è pure totalmente invalido.
Il Consiglio ha ritenuto che basta anche uno solo dei requisiti per ottenere la maggiorazione ed ha anche eliminato il tetto del 50%. Sono ovviamente giunte istante a valanga e ieri sono state esaminate le posizioni di 19 titolari di assegni e di sette titolari di assegni vitalizi di reversibilità.
Per quanto riguarda i primi, un aumento del 39% è stato concesso, tra gli altri, ad Alfredo Meocci, del Ccd, ex direttore generale della Rai ed ex commissario dell’Agcom, del 40% a Giorgio Lainati, azzurro e giornalista del gruppo Fininvest, del 50% al giornalista Silverio Corvisieri, del Pci, di quasi il 38% a Mario Domenico Gerolimetto, del Pli, dirigente d’azienda, di oltre il 26% al leghista e imprenditore Mauro Polli, del 33% all’imprenditore azzurro Alessandro Rubino e del 40% al farmacista democristiano Paolo Tuffi. Aumentati inoltre fino al 60% tre assegni di reversibilità. Se non un colpo, un colpetto alla delibera Fico.