Stando al clima in regione Lombardia, si sarebbe dovuto parlare di un “riassetto”, o addirittura di un commissariamento, nei confronti dell’assessore al Welfare, Giulio Gallera, nel mirino da mesi sia per le non brillanti azioni intraprese per il contenimento della pandemia di Covid-19, sia per la vicenda dei vaccini anti influenzali. Si era parlato di affiancare all’esponente forzista un team coordinato da Marco Trivelli, direttore generale dell’assessorato, con l’obiettivo di migliorare, rafforzare e rilanciare l’azione della sanità lombarda.
Invece ieri, l’esito del vertice di maggioranza fortemente voluto dalla Lega, in cui erano presenti tutti i capigruppo del centrodestra, insieme al commissario di Forza Italia per la Lombardia, l’europarlamentare Massimiliano Salini, al presidente del Consiglio regionale lombardo Alessandro Fermi, alla portavoce regionale di Fratelli d’Italia in Lombardia Daniela Santanchè e al segretario lombardo della Lega, il deputato Paolo Grimoldi, è stato tutt’altro. “Non si è parlato di rimpasto ma di questioni tecniche, comunicative, di ricominciare, Covid permettendo, a fare gli incontri tra il tavolo politico e la presidenza per implementare l’azione politico-amministrativa della Regione Lombardia”, spiega Grimoldi, che non è un peones qualunque, nel partito ha il suo peso.
Addirittura si spinge ad elogiare l’operato di Galllera: “Ha sempre fatto bene il suo il suo mestiere. Ovviamente anche lui si è trovato a gestire l’esplosione di una bomba nucleare, qui è scoppiata la terza guerra mondiale e anche Gallera si è trovato a gestirla. è facile dire poteva fare meglio, certo che poteva fare meglio, dopodiché si è trovato anche lui a gestire la terza guerra mondiale”. Chissà che ne pensa il segretario federale Matteo Salvini, che sull’operato dell’assessore in questione non è mai stato molto tenero, per usare un eufemismo. Anzi, diciamo proprio che avrebbe voluto cacciarlo. Significativa, del resto l’assenza alla riunione tenuta a Palazzo Pirelli, sede del Consiglio regionale della Lombardia, del governatore Attilio Fontana che, contrariamente alle direttive del leader di partito, ha difeso il suo assessore. E l’ha spuntata.
Ma il malcontento, montato in questi mesi dalle parti del Pirellone non è solo in casa Lega, gli stessi azzurri e anche Fratelli d’Italia più volte hanno esternato il loro imbarazzo per l’operato – e le soventi gaffes – dell’assessore. Ma anche dalla Santanchè parole di circostanza: “Non si è parlato di rimpasti, fa parte di una politica che non è la nostra” ha affermato, “abbiamo parlato di un complesso di azioni che bisogna mettere in atto, di azioni economiche e rivendicare quello che è stato fatto come i 3,5 miliardi messi a disposizione dalla giunta” ribadendo inoltre “pieno supporto al presidente Fontana e fiducia in tutta la giunta”.