La Guardia di finanza e la Polizia di Stato ha compiuto oggi un’importante operazione contro la pirateria online, in 19 Paesi esteri. Sono stati oscurati oltre 5.500 siti illegali di live streaming e oltre 350 canali Telegram, che trasmettevano illegalmente contenuti protetti in tutto il mondo, e confiscati oltre 10 milioni di euro a un organizzazione criminale. I pagamenti degli abbonamenti avvenivano anche tramite criptovalute. Tra gli indagati ci sono anche 15 persone che, pur ricavando ingenti somme dalla propria attività illecita, percepivano il reddito di cittadinanza.
La rete pirata aveva 50 milioni di utenti nel mondo, 5 milioni soltanto in Italia. Le indagini, ha riferito la Finanza, hanno permesso di identificare “un sistema articolato, a carattere piramidale, rappresentato da piattaforme informatiche di ultima generazione, alimentate simultaneamente da numerose ‘sorgenti di contenuti’ ubicate in Europa e finalizzate alla trasformazione dei segnali audiovideo protetti da diritto d’autore riconducibili alle principali pay tv e servizi ‘Over The Top’ (Netflix, Dazn Disney+), in flussi dati sistematicamente redistribuiti attraverso server identificati in data center collocati in tutto il mondo”.
Attraverso questa tecnica, hanno spiegano gli investigatori, “i criminali informatici, a fronte di transazioni economiche disposte anche attraverso criptovalute, erano in grado di alimentare migliaia di servizi illegali di Iptv, nonché servizi web di live streaming, applicazioni mobili e canali Telegram”.