“Continuerò a battermi per tenere aperte le scuole. Credo che, compatibilmente con la situazione epidemiologica, dobbiamo provare a tenerle aperte e anche laddove ci fossero ulteriori limitazioni, più si limitano le attività fuori la scuola più si abbassa il rischio dentro la scuola. Guai a pensare che la scuola non sia attività produttiva e a sacrificarla: è la principessa delle attività produttive, senza formazione non abbiamo futuro”. E’ quanto ha detto a Radio Anch’Io la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina.
“La scuola è un formidabile strumento di tracciamento. Da metà agosto – ha aggiunto l’esponente dell’Esecutivo – abbiamo chiesto test rapidi nelle scuole, che sono fondamentali per velocizzare il tracciamento e scoprire gli asintomatici. Il commissario Arcuri ha comprato 13 milioni di test rapidi, ma è importante velocizzare le procedure per evitare di mandare in quarantena intere classi. Il problema è che si deve stabilire chi deve fare i test rapidi agli studenti e come devono essere fatti. C’è un protocollo fatto dall’Iss insieme al ministero dell’Istruzione e della Salute, all’Inail, ma quel protocollo andava bene prima, ora con le Asl e il Paese non erano in affanno”.