Via libera in Europa al pacchetto economico che prevede al suo interno il Bilancio Ue e il Recovery Fund. E’ stato raggiunto infatti l’accordo tra il Parlamento europeo e il Consiglio sulle misure che prevedono anche aiuti importanti per reagire alla crisi causata dal Covid. Si tratta di un accordo politico preliminare e che riguarda il periodo dal 2021 al 2027. A rendere nota in un tweet l’intesa Sebastian Fischer, portavoce della presidenza di turno tedesca del Consiglio Ue. “I negoziatori del Consiglio e del Parlamento europeo raggiungono un accordo politico sul budget Ue e Recovery fund. Elementi principali: rinforzo mirato dei programmi nel rispetto degli accordi. Adesso è necessario dare l’approvazione finale”.
“L’accordo sul pacchetto economico che comprende il Bilancio europeo 2021-2027 e il Recovery fund – commenta in una nota l’europarlamentare M5S e Vicepresidente del Parlamento europeo, Fabio Massimo Castaldo – è una buona notizia per i cittadini, le famiglie e le imprese. Per la prima volta nella storia europea il bilancio verrà finanziato tramite emissione di debito comune, con una condivisone del rischio tra gli Stati europei, e la raccolta di questi fondi serviranno a finanziare la ripartenza economica anche nel nostro Paese. Grazie a una clausola, voluta dal governo Conte e confermata durante i negoziati, questi fondi verranno anticipati ed erogati già nel 2021″.
“Ringraziamo i negoziatori del Parlamento europeo e quelli del Consiglio per il lavoro svolto – aggiunge l’esponente M5S -, sempre costruttivo, e la Presidenza di turno tedesca aver aver modificato la proposta iniziale venendo incontro alle richieste più che legittime del Parlamento europeo di aumentare la dotazione per i programmi Horizon, Erasmus, InvestEU e la gestione delle frontiere. Vengono stanziati inoltre 3,4 miliardi in più rispetto alla prima bozza per la sanità. Questo non è l’accordo che sognavamo, ma è un buon accordo per l’Italia e l’Unione europea soprattutto perché contiene una chiara road map sulle risorse proprie, premessa essenziale per evitare un aumento dei contributi nazionali al bilancio europeo in piena crisi economica”.