“Di fronte a un’emergenza sanitaria globale”, “noi ci siamo fatti trovare pronti”. A pensarla così è l’assessore alla Città in Movimento di Roma, Pietro Calabrese.
Con l’emergenza sanitaria, i mezzi pubblici di Roma sono al centro delle polemiche per l’eccessivo affollamento dei veicoli. A sentire le opposizioni in Campidoglio sembra quasi che il problema sia solo della Capitale ma è davvero così?
“Di fronte a un’emergenza sanitaria globale è necessaria la massima responsabilità: le opposizioni, spesso, hanno provato a gettare fumo negli occhi dei cittadini, sostenendo che Roma non era pronta. Eppure lo abbiamo dimostrato: sia durante il lockdown quando la capienza dei mezzi era al 50%, sia nella fase due quando era al 60%, e soprattutto quando è stata portata all’80% secondo le norme governative. Siamo stati i primi a mettere in campo i bus turistici. Lo abbiamo fatto sin da maggio. Oggi le nuove misure riportano la capienza al 50% in tutto il Paese. Grandi e piccole città sono coinvolte, nessuno escluso. Siamo consapevoli che l’attenzione mediatica nei confronti della Capitale è massima. Noi ci siamo fatti trovare pronti”.
Roma Capitale è stata la prima amministrazione in Italia a impiegare i bus privati a sostegno dei trasporti. Un servizio oggi potenziato con l’impiego di bus turistici. Cosa significa tutto ciò per i romani?
“Significa avere più bus sulle linee a maggior domanda: 600 corse in più al giorno per aumentare la frequenza sui collegamenti più utilizzati, diminuire le attese alle fermate e garantire più veicoli. Avevamo iniziato impiegando questi bus per le metro. A partire da settembre sono stati utilizzati dall’utenza via via con minore interesse, quindi abbiamo cambiato assetto”.
In questi mesi come avete dovuto rimodulare l’offerta del trasporto pubblico a causa della pandemia?
“Avevamo potenziato le corse scolastiche e confermato le linee S per le metro. Ora con la capienza al 50% abbiamo spostato i bus turistici sulle linee meno frequentate di Atac, in questo modo abbiamo recuperato bus e autisti della nostra azienda e li abbiamo destinati ai collegamenti a maggiore domanda. Da ieri 8 linee Atac sono esercite da bus turistici: 070, 246-246P, 515, 709, 731, 795 e 118. Ovviamente il biglietto è lo stesso, non ci sono costi aggiuntivi e questi bus fanno le stesse fermate che avrebbe fatto un mezzo Atac”.
Nel frattempo Atac sembra sulla via del risanamento. Come siete riusciti nell’impresa?
“Risanando i conti, con la lotta all’evasione tariffaria ed evitando soprattutto di accumulare debiti. Non è un caso se gli ultimi due bilanci di esercizio sono stati chiusi in positivo. All’inizio del percorso molti ci hanno dati per pazzi. Hanno riso di noi. La realtà è che entro il 2021 arriveremo a mettere su strada più di 900 nuovi bus e, nel frattempo, abbiamo tutelato 12mila posti di lavoro. Ora non ridono più”.
A pochi mesi dalla fine del mandato come vede la città alla luce della ricandidatura della Raggi?
“Abbiamo ricostruito le fondamenta, mattone dopo mattone, grazie alla determinazione della nostra Sindaca Virginia Raggi. La macchina è ripartita. Abbiamo creato le condizioni per poter pianificare e investire nel futuro della città, oltre all’aver rifatto strade, riavviato manutenzioni, realizzato opere attese da vent’anni, risanato aziende partecipate, rimesso a posto il Bilancio. Il tutto senza fare debiti sulla pelle dei cittadini”.