E’ durato poco meno di un’ora il Consiglio dei ministri nel quale è stato approvato il decreto ristori, il pacchetto di nuovi aiuti per le categorie più colpite dai provvedimenti restrittivi adottati dal Governo per fronteggiare la secondo ondata dell’epidemia (leggi l’articolo). Il dl è composto da 32 articoli e prevede un ventaglio di interventi a favore di imprese, lavoratori e famiglie. Tra le misure è previsto anche un finanziamento da 30 milioni di euro, per consentire a medici di base e pediatri di eseguire “tamponi antigenici rapidi” e il potenziamento delle attività di tracciamento dei contaggi.
Nel decreto è stato inserito, “in considerazione della situazione epidemiologica da Covid-19, per l’anno 2020 le elezioni dei comuni i cui organi sono stati sciolti ai sensi dell’articolo 143 del testo unico di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, già indette per le date del 22 e 23 novembre 2020, sono rinviate e si svolgono contestualmente al turno ordinario di elezioni comunali del primo semestre 2021, mediante l’integrale rinnovo del procedimento di presentazione di tutte le liste e candidature a sindaco e a consigliere comunale”.
Voucher biglietti spettacoli fino al 31 gennaio. Rimborso con voucher anche per gli spettacoli dal vivo previsti dal 24 ottobre e fino a gennaio 2021 e saltati per le nuove restrizioni anti-Covid. La misura vale anche per “i titoli acquistati dal 1 al 24 ottobre non fruiti” finora e “non fruibili fino al 31 gennaio 2021”.
Stop pignoramenti immobili fino al 31 dicembre. Stop ai pignoramenti immobiliari fino alla fine dell’anno. Lo prevede la bozza del decreto Ristori, approvato dal Consiglio dei ministri.
Fondo fiere internazionali cancellate. Un fondo da 400 milioni di euro per le fiere internazionali cancellate per la pandemia. Le risorse aggiuntive vanno ad incrementare il cosiddetto “fondo 394 Simest”, dedicato ai finanziamenti agevolati. “La disposizione prevede, ai commi 1 e 2, il rifinanziamento del “fondo 394” e del fondo istituito dall’art. 72 del decreto-legge n. 18 del 2020 e volto ad erogare cofinanziamenti a fondo perduto alle imprese esportatrici che ottengono finanziamenti agevolati a valere sul predetto “fondo 394″”, si legge nella relazione tecnica del testo dell’articolo.
Tetto a 150mila euro, non a chi ha già chiuso. Il nuovo contributo a fondo perduto andrà “a tutti gli operatori dei settori economici interessati dalle misure restrittive”, senza limiti di fatturato (quindi anche a chi supera i 5 milioni) e avrà un tetto massimo di 150mila euro. Nella bozza del testo si precisa che chi non ha chiesto il contributo a fondo perduto nell’edizione prevista con il decreto Rilancio dovrà fare apposita domanda: saranno esclusi dal ristoro “i soggetti che hanno attivato la partita Iva a partire dal 25 ottobre” o quelli che hanno già cessato l’attività prima di questa data.
L’Agenzia delle Entrare riaprirà l’apposito canale web per consentire di presentare le nuove istanze e calcolare il contributo, sulla base degli stessi parametri utilizzati per chi lo aveva già ricevuto in precedenza (cioè una percentuale sul calo di fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 rispetto al mese di aprile 2019). Le quote saranno “differenziate per settore economico” individuato in base ai codici Ateco. Per chi ha già ricevuto il contributo in estate il ristoro sarà “corrisposto dall’Agenzia delle entrate mediante accreditamento diretto sul conto corrente bancario o postale sul quale è stato erogato il precedente contributo”.
Imprese e lavoratori. Per tutte le imprese “abbiamo garantito altre 6 settimane di cassa integrazione Covid-19 utilizzabili dal 16 novembre al 31 gennaio 2021 o, in alternativa, ulteriori 4 settimane di esonero contributivo. Al contempo, proroghiamo il blocco dei licenziamenti fino al 31 gennaio”, ha scritto la ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, al termine del Consiglio dei ministri. Per le aziende interessate è prevista la sospensione dei versamenti contributivi relativi ai lavoratori per il mese di novembre, fa sapere la ministra. Nel decreto Ristori “abbiamo previsto un’indennità da 1.000 euro per i lavoratori stagionali del turismo (inclusi quelli con contratto di somministrazione o a tempo determinato) nonché gli stagionali degli altri settori, i lavoratori dello spettacolo, gli intermittenti, i venditori porta a porta e i prestatori d’opera, tra quelle categorie a cui la pandemia finora ha imposto i sacrifici più grandi e che senza il nostro intervento sarebbero rimasti privi di ogni sostegno”. Inoltre, aggiunge Catalfo, nel decreto sono previste “due nuove mensilità di Reddito di emergenza” per i “molti cittadini economicamente fragili e famiglie svantaggiate” che “stanno pagando un duro prezzo”.
Sport. Il dl ristori prevede, inoltre, per il mese di novembre, l’erogazione dalla società sport e Salute Spa, nel limite massimo di 124 milioni di euro per l’anno 2020, di un’indennità pari a 800 euro “in favore dei lavoratori impiegati con rapporti di collaborazione presso il Coni, il Comitato Italiano Paralimpico, le federazioni sportive nazionali, le discipline sportive associate, gli enti di promozione sportiva riconosciuti dal Coni e dal Cip, le società e associazioni sportive dilettantistiche”. Il dl istituisce, inoltre, il “Fondo per il sostegno delle Associazioni Sportive Dilettantistiche e delle Società Sportive Dilettantistiche” nel limite massimo di 50 milioni di euro per l’anno 2020 ed è destinato all’adozione di misure di sostegno e ripresa delle associazioni e società sportive dilettantistiche” penalizzate.