“Dopo il Dpcm di ieri che ha comportato la chiusura di tante attività, tra cui cinema e teatri, ho ricevuto molti appelli del mondo della cultura, ho letto proteste, ho ricevuto attacchi. Tutto comprensibile perché c’è una grave preoccupazione, io vorrei rispondere alle osservazioni che ho ricevuto con la stessa franchezza con cui le critiche sono state rivolte a me: ho la sensazione che non si sia percepita la gravità della crisi, non si siano percepiti i rischi del contagio in questo momento, forse non si è capito a che punto siamo”. E’ quanto afferma il ministro dei Beni Culturali e Turismo, Dario Franceschini, in un messaggio su Facebook a proposito della chiusura di cinema e teatri.
“Bisognava intervenire subito – ha aggiunto Franceschini -, avevamo il dovere di intervenire subito, prima si interviene prima si blocca la crescita esponenziale della curva dei nuovi positivi al Covid. Per questo la chiusura delle attività non è stata legata ad una scelta gerarchica di importanza, la scelta è derivata dall’esigenza di ridurre la mobilità delle persone”.
Il ministro Franceschini ha promesso il suo impegno “affinché questa chiusura sia la più breve possibile, dipenderà dall’andamento epidemiologico e chi governo deve assumersi delle responsabilità, io mi assumo la responsabilità diretta di questa scelta, poi sarà il tempo a dire se è stata giusta, sbagliata o necessaria”. “Aggiungo il mio impegno a tutelare i lavoratori dello spettacolo – ha concluso l’esponente dell’Esecutivo -, soprattutto i meno conosciuti, aiutare le imprese, come abbiamo fatto in questi mesi. Chiedo ai rappresentanti del mondo della cultura di dare un contributo per la coesione sociale, non è questo il tempo delle divisioni”.