Alta tensione a Napoli nella prima sera di “coprifuoco”. Nel capoluogo campano monta la protesta contro le misure restrittive imposte dall’ultima ordinanza firmata dal governatore Vincenzo De Luca e contro l’imminente lockdown annunciato proprio dal presidente della Regione. Doveva essere un flash mob pacifico, quello che è stato molto sponsorizzato nelle scorse ore sui social e che doveva radunare per lo più gruppi di ragazzi ad un appuntamento fissato nel centro storico a largo San Giovanni Maggiore.
Il coro di protesta dei manifestanti ha raggiunto però rapidamente contorni sopra le righe: dopo le 23 la folla si è mossa in direzione del lungomare Caracciolo e verso Palazzo Santa Lucia. In cima al corteo due striscioni contro il governatore De Luca. I momenti di maggiore criticità proprio nei pressi della sede della Regione dove le forze dell’ordine in assetto antiguerriglia hanno risposto con le cariche all’assalto di un nutrito gruppo di manifestanti a volto coperto, appartenente anche alle frange più violente del tifo e all’estrema destra. Colonne di fumo, petardi, cassonetti in fiamme, urla e cori. Nel disordine più totale assaltata anche un’auto dei vigili urbani.
Nel corso dei disordini a Napoli per la protesta anti coprifuoco e anti lockdown che in serata è scoppiata nel capoluogo campano, aggredita anche una troupe di Sky Tg24. Sono circa le 23,15 quando il giornalista Paolo Fratter e l’operatore che lo riprendeva live vengono assaltati da un gruppetto di balordi. Costretto a scappare via, l’inviato ha ripreso poco dopo la linea raccontando di aver vissuto attimi di forte terrore. “Ci hanno malmenato, ho avuto paura, meglio staccare il collegamento” ha detto Fratter concludendo il suo intervento in diretta.