“In Lombardia, in questo momento, ci sia un’impennata di contagi, di ricoveri e di terapie intensive. E’ un fatto generalizzato, ma in alcune aree, tipo la Città Metropolitana di Milano, è più grave. Non è così in tre province: Brescia, Bergamo e Cremona. Sapete perché? E’ facile da comprendere: perché hanno già pagato un grande prezzo a marzo-aprile e si è sviluppata una sorta di immunità. Volutamente non mi esprimo in maniera più scientifica, ma questa è la realtà che ci dicono i medici. Ciò mi porta al fatto che io immediatamente penso che questo prezzo non può essere pagato da Milano”. E’ quanto ha detto in un video postato sulla propria pagina Facebook, il sindaco di Milano, Giuseppe Sala.
“Questa idea di chiudere la sera – ha aggiunto il sindaco del capoluogo lombardo – non è una follia nata in Lombardia. Oggi, Parigi è in lockdown dalle 21 alle 6 per un mese. Sono stato a Londra tre settimane fa e alle 22 i ristoranti chiudono. In Scozia e in Irlanda pub e ristoranti sono chiusi per dieci giorni. A Barcellona gli esercizi commerciali sono chiusi per 15 giorni. In sostanza, le grandi città hanno oggi questo tipo di rischio”.
“Noi siamo qua per cercare di trovare delle soluzioni, perché se la pandemia si scatena in una grande città l’effetto è dirompente” ha aggiunto Sala ai microfoni di Radio Deejay. “Questo per dire che la situazione è oggettivamente grave e io non posso stare qua a girarmi dall’altra parte, bisogna fare le cose con buonsenso”.
Intanto, questa mattina, il ministro della Salute Roberto Speranza e il presidente della Regione, Attilio Fontana, come annunciato ieri, hanno firmato l’ordinanza, che sarà valida fino al 13 novembre, che prevede il coprifuoco dalle 23 alle 5 a partire da domani, consentiti solo gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o d’urgenza ovvero per motivi di salute, in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, dimora o residenza e autodichiarazione per certificare gli spostamenti.
Nelle premesse dell’ordinanza firmata da Fontana e Speranza si legge che le misure restrittive sono prese a fronte “del trend dei contagi” (ieri erano stati 2.023 con +123 pazienti in terapia intensiva) e sulla base di quanto riferito dalla “Commissione indicatori Covid-19 RL”, costituita con D.G.R. 3243/2020 ” che ha evidenziato che al 31 ottobre – secondo la curva degli ultimi giorni – è plausibile che ci siano mediamente 594 (range da 434 a 815) ricoverati in terapia intensiva e fino a 4.000 ricoveri non in terapia intensive”.
Le misure urgenti adottate in tutta la Lombardia, si precisa ancora nel provvedimento, sono prese “con particolare riguardo alla fascia oraria notturna che può determinare nei contesti sociali un allentamento sull’osservanza del rispetto delle misure di prevenzione dal contagio, con rischi di assembramento e inosservanza del distanziamento interpersonale”.