di Stefano Sansonetti
Una mancetta niente male che va a finire dritta nelle tasche di 15 tra associazioni e fondazioni piene zeppe di politici. Il ministro degli esteri, Emma Bonino, ha appena trasmesso al parlamento un decreto che distribuisce 1,4 milioni di euro. Parte dei quali, e qui viene il bello, andranno nelle casse di due enti dei quali fa parte la stessa Bonino. Un assegno da 103 mila euro, per esempio, sarà staccato per lo Iai, Istituto affari internazionali, nel cui comitato direttivo compare proprio il ministro degli esteri. Affiancato da una folta pattuglia di politici come Margherita Boniver, Piero Fassino, Alfredo Mantica e Adolfo Urso. Altri 20 mila euro, poi, sono stati destinati all’Aspen institute Italia, autentico think tank dei potenti di mezzo mondo di cui la Bonino risulta componente del consiglio generale e socio ordinario (almeno secondo l’elenco soci aggiornato al 1° aprile 2013 svelato da La Notizia del 9 aprile).
Il meccanismo
Per carità, non è certo la prima volta che il ministero degli esteri dà soldi ai cosiddetti “enti internazionalistici”, ovvero quelle associazioni che si occupano di approfondire i temi legati alla politica estera. Periodicamente, infatti, la Farnesina stila un elenco di organismi tra i quali poi spartisce soldi iscritti in un apposito capitolo del suo bilancio. Il tema, semmai, è un altro. Possibile che in un momento di crisi il dicastero degli esteri (con altri ministeri) continui a elargire milioni di euro a enti infarciti di politici e manager pubblici e privati? Si dirà che si tratta di finanziamenti previsti dalla legge, ma sarebbe sin troppo facile replicare che una legge può sempre essere modificata. Anche perché se agli 1,4 milioni distribuiti oggi dalla Farnesina si aggiungono anche gli stanziamenti che verranno messi nero su bianco dagli altri ministeri, si finisce con il raggiungere somme ragguardevoli. Che potrebbero magari essere messe a disposizione di “iniziative” più urgenti.
Politici e manager in ballo
La lista degli enti premiati dalla Bonino, trasmesso alla presidenza della camera lo scorso 11 luglio, come detto è lunga. Un altro finanziamento da 103 mila, per esempio, è stato erogato all’Ispi (Istituto per gli studi di politica internazionale) presieduto dall’ambasciatore Giancarlo Aragona e animato da un consiglio di amministrazione in cui siedono i manager delle più ricche aziende italiane: Franco Bernabè (Telecom), Paolo Andrea Colombo (Enel), Enrico Tommaso Cucchiani (Intesa Sanpaolo), Alessandro Pansa (Finmeccanica), Carlo Pesenti (Italcementi), Giuseppe Recchi (Eni), Marco Tronchetti Provera (Pirelli) e Giuseppe Vita (Unicredit). Ancora, altri 103 mila euro sono stati assegnati alla Sioi (Società italiana per l’organizzazione internazionale), presieduta dall’ex ministro del Pdl Franco Frattini. A seguire troviamo un finanziamento da 54 mila euro per l’Ipalmo (Istituto per le relazioni tra l’Italia, i paesi dell’Africa, dell’America Latina e del Medio Oriente), guidato dall’ex ministro degli esteri Gianni De Michelis con vicepresidente Piero Fassino. Nella lista ci sono 40 mila euro per il Cespi (Centro studi politica internazionale), il cui consiglio di presidenza pullula di presenze Pd, come quelle di Piero Fassino (vero recordman), Enrico Letta, Lapo Pistelli, Livia Turco e Gianni Pittella. Scorrendo l’elenco spuntano anche 20 mila euro per la fondazione De Gasperi, presieduta ancora da Franco Frattini. Stesso gettone per il Comitato atlantico presieduto dall’ex ministro del Pdl Enrico La Loggia. Non poteva mancare un gettone da 11 mila euro per il Centro studi americani di Giuliano Amato. E così via, fino ai 15 finanziamenti complessivi. Per arrivare agli 1,4 milioni, infine, bisogna contare i 555 mila euro versati alla Società Dante Alighieri e i 100 mila a Unidroit, ossia l’Istituto internazionale per l’unificazione del diritto privato.