“Per ora non ci sono ritardi, siamo ancora in orario, i negoziati vanno avanti e come ho già detto si può chiudere in cinque minuti e arrivare presto ad un accordo politico. C’è bisogno però che i governi si mettano d’accordo, altrimenti si rischia uno slittamento”. E’ quanto afferma a La Repubblica il presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, in merito ai negoziati sul Recovery Fund. “Siamo nel pieno delle trattative ed è normale che ci siano spinte per condizionare il risultato. Bisogna restare freddi – aggiunge il presidente dell’Europarlamento -, concentrarci sulle soluzioni e non è utile che i governi scarichino sul Parlamento le loro difficoltà a trovare un’intesa”.
Al termine dell’ultima riunione di giovedì scorso le trattative sono state dichiarate interrotte dal Parlamento. “L’incontro – spiega Sassoli – è stato interrotto perché la presidenza tedesca (che rappresenta i governi, ndr) ha detto che non aveva il mandato per discutere l’incremento ai finanziamenti dei 15 programmi che il Parlamento chiede di sostenere, e cosi’ i nostri negoziatori hanno detto che era meglio riprendere quando avrà ottenuto questo mandato”.
“Mi auguro – aggiunge Sassoli – che in Consiglio si trovi un punto d’incontro. La pandemia ha causato morti e sofferenze e siamo ancora dentro all’emergenza: dobbiamo esserne consapevoli e rafforzare le ragioni di un’intesa complessiva”. E alla domanda se sia possibile un accordo già al Consiglio europeo di giovedì e venerdì, risponde così: “Dipende se la presidenza tedesca avanzerà proposte che tengano conto delle aspettative del Parlamento. Penso che dalle riunioni di lunedì e mercoledì si capirà la volontà politica di chiudere l’accordo. Poi toccherà ai parlamenti nazionali. Dobbiamo fare in fretta, ma bene”.