Senatrice Sabrina Ricciardi (5S), in vista del Recovery Fund il Movimento punta a stabilizzare molti bonus fiscali, favorendone una massiccia circolazione. Lei è firmataria di un ddl ad hoc, cosa prevede?
“Per risponderle prendo come esempio e punto di partenza il Superbonus 110% per le ristrutturazioni energetiche e antisismiche a costi estremamente ridotti per le famiglie. è una misura del M5S che in questi giorni sta avendo un tale apprezzamento che molte associazioni, come Abi, Ance e Unioncamere, ci hanno chiesto una stabilizzazione. Cosa che puntiamo a fare nella legge di bilancio. Ma il Superbonus è una porta letteralmente spalancata su una grande opportunità”.
Sarebbe a dire?
“Il Superbonus poggia sulla libera circolazione e cessione del relativo credito d’imposta. Io cittadino riesco a farmi lavori a costo praticamente zero perché posso cedere questo credito all’impresa che mi fa i lavori. Questa, a sua volta, può cedere il credito a terzi o andare in banca a farselo scontare. La stessa posizione dell’Abi dimostra che gli istituti di credito sono molto interessati a fare da terminali della catena. Ebbene, qui si è introdotto un principio che può portarci a usare altri crediti d’imposta come autentici mezzi di pagamento per acquistare beni e servizi. Pensi al bonus sanificazioni, al bonus affitti, ai crediti d’imposta legati a Industria 4.0, altra misura che andremo a stabilizzare e potenziare in Manovra. Siamo di fronte alla possibilità di immettere nel circuito economico una gran quantità di risorse finanziarie aggiuntive”.
Ma tecnicamente come si fa a pagare con questo crediti?
“Abbiamo già avuto diversi incontri, anche con strutture tecniche del Mef. L’idea è quella di usare la tecnologia, in funzione degli investimenti in arrivo grazie al Recovery fund, per implementare una piattaforma informatica che sia in grado di certificare e garantire la virtuosa circolazione di questi crediti. Si potrebbe partire dagli attuali cassetti fiscali, consultabili dal sito dell’Agenzia delle entrate, ed evolverli in veri e propri borsellini fiscali per gestire i propri crediti d’imposta. A quel punto i vari borsellini verrebbero messi in comunicazione, per fare acquisti di beni e servizi tra parti che hanno il loro borsellino fiscale. La proposta, peraltro, trova condivisione anche da parte di altre forze di maggioranza e opposizione, al punto da essere stata inserita nel parere che la Commissione Finanze del Senato ha espresso sulle linee guida del Recovery Plan. E’ una grande occasione per immettere risorse supplementari nell’economia, spingere il Pil e allo stesso tempo controllare e far scendere il debito pubblico”.