Ma come, e il sovranismo? E la Lega nazionale? “Se potessi avere la bacchetta magica farei dell’Italia una Repubblica federale e presidenziale”. Non sono parole, queste, del governatore veneto Luca Zaia – che non ha mai abbandonato l’idea del federalismo – ma di Matteo Salvini. Il quale evidentemente ha già cambiato idea sul grande progetto di “sfondamento al sud”, complice forse l’esito delle recenti elezioni regionali, dove gli attesi brillanti risultati nelle regioni meridionali non si sono visti.
Se da un parte infatti il Capitano prova ad allontanare qualsiasi discorso sulla presunta rivalità tutta interna con il trionfatore Zaia attraverso frasi affettuose “Con Luca ci sentiamo più volte al giorno, siamo quasi una coppia di fatto” e post a raffica sui social che li ritraggono insieme, dall’altra cerca di rubargli terreno – o meglio ritornare all’idea originaria del suo partito – proprio su quel federalismo che da un po’ di tempo era stato badito dal vocabolario salviniano.
Ma non è l’unica giravolta di Matteo, appena due giorni fa si è detto favorevole ad andare a votare con questa legge elettorale, che prevede i listini bloccati, “basta ridisegnare i collegi perché ci saranno meno senatori e deputati”. Dopo la vittoria del Sì al referendum, quindi la settimana scorsa aveva invece detto proprio il contrario: “Se mi portano una legge elettorale come quella delle Regioni, che la sera del voto ti dice chi ha vinto e ci sono le preferenze a livello provinciale, io la voto in tre secondi”. La coerenza…