Messi alle strette dal Governo dopo il tira e molla sull’accordo raggiunto e rischiando direttamente la revoca della concessione, i Benetton si attaccano alla sponda nell’Unione europea. Ieri per i signori del casello è arrivata così una blanda rassicurazione da parte della Commissione sull’attenzione posta agli esposti fatti da Aspi che, dopo aver incassato montagne di denaro e speso ben poco nelle manutenzioni, si lamenta di Palazzo Chigi per essere stata inchiodata alle proprie responsabilità.
“La Commissione Ue sta esaminando tutte le questioni che avete sollevato nei vostri esposti, e stanno predisponendo con attenzione le dovute azioni conseguenti, anche alla luce dei più recenti sviluppi che avete sottolineato nella vostra lettera”, ha scritto Marcel Haag, direttore Horizontal Policies Direttorato Generale per la Stabilità finanziaria, i Servizi Generali e il Capital Markets Union, in una nota inviata ad Atlantia sul dossier Autostrade per l’Italia. Una lettera diretta al presidente e all’amministratore delegato della società, Fabio Cerchiai e Carlo Bertazzo, in risposta a quella spedita il 9 settembre scorso dai vertici della holding, chiedendo un intervento della Commissione a fronte della richiesta del Governo italiano di condizionare la sottoscrizione dell’atto di transazione per la chiusura della procedura di revoca della concessione alla vendita del controllo di Aspi a Cassa Depositi e Prestiti.
“I servizi della Commissione vi daranno riscontro diretto con una analisi delle vostre istanze il prima possibile. Nel frattempo, i nostri servizi rimangono a vostra disposizione per un incontro nel caso volgiate condividere ulteriori informazioni riguardanti i vostri esposti”, ha precisato Haag. Gli investitori credono intanto che un accordo tra i Benetton e il Governo per evitare la revoca della concessione, seppure all’ultimo minuto, verrà raggiunto. Dopo un’apertura in negativo ieri infatti il titolo Atlantia ha invertito la rotta. Oggi, in base a quanto specificato dall’esecutivo, se non sarà trovata un’intesa sull’ingresso di Cdp nella concessionaria scatterà la revoca. E i Benetton potrebbero proporre uno sconto sul prezzo di acquisto di Autostrade che incorpori il rischio di eventuali future cause per il crollo del ponte Morandi di Genova, evitando così la manleva, che è il vero motivo del contendere tra le parti negli ultimi mesi.