In campagna elettorale, si sa, tutto fa brodo e che la strumentalizzazione di qualsiasi episodio possa tornare comodo è la regola. Che poi quest’anno la data delle elezioni per il rinnovo dei Consigli regionali e per l’elezione del presidente della Giunta in sette regioni cada ad appena una settimana dalla riapertura delle scuole, con tutte le complessità dovute alla pandemia che ben conosciamo, per alcuni è una ghiotta occasione per polemizzare anche laddove non ve ne sarebbero i presupposti o addirittura per montare un caso che non esiste.
Come è successo con la ormai ben nota immagine – diventata virale sui social e rilanciata da tutti i media nazionali – di piccoli alunni in una scuola di Genova in ginocchio a terra che usano le sedie come banchi. Immediata la denuncia del governatore della Liguria Giovanni Toti che su Facebook ha preso la palla al balzo per attaccare la ministra dell’Istruzione: “Cara Azzolina, questi sono gli alunni di una classe genovese che scrivono in ginocchio perché non hanno i banchi che avevate promesso – scrive Toti postando la foto in questione -. E non sarebbero gli unici. I nostri bambini, le maestre e le famiglie non meritano questo trattamento, soprattutto dopo i sacrifici fatti in questi mesi in cui era anche un dovere morale lavorare per evitare tutto questo. Lo trovo inaccettabile e sto già scrivendo una lettera alla Direzione scolastica per intervenire immediatamente. Un’immagine come questa non è degna di un Paese civile come l’Italia”.
Forse Toti prima di indignarsi sul web avrebbe dovuto “civilmente” aspettare la risposta prontamente fornita dal dirigente dell’Istituto comprensivo Castelletto, Renzo Ronconi, di cui fa parte la scuola primaria in questione: “I banchi, ordinati con largo anticipo, arriveranno domani pomeriggio (ieri, ndr) e nel primo giorno di scuola, che è stato un giorno di festa, abbiamo solo evitato di rimettere quelli vecchi”, dice il dirigente.“La foto – spiega professor Ronconi – ritrae bambini che, durante una attività didattica stanno disegnando sereni in libertà: una ingenuità da parte dell’insegnante farla girare, ma sbagliato e grave strumentalizzarla, strumentalizzando, con essa, soprattutto i bambini in una giornata nella quale avevamo riscontrato solo entusiasmo e nessuna criticità”.
E infatti, come annunciato i 250 banchi che la scuola elementare Maria Mazzini aspettava con ansia sono arrivati nel primo pomeriggio di ieri. Non è dunque la foto ad essere un fake, falsa è l’interpretazione che ne è stata data.
La foto è reale ed è stata scattata da un’insegnante, poi condivisa in una chat di genitori e infine pervenuta al sito locale Genova24.it. che però ha contattato il dirigente ricevendo la dovuta spiegazione.
Versione peraltro confermata anche dai genitori dei bambini ritratti nella foto incriminata: l’apertura della scuola, pur senza i nuovi banchi, era stata richiesta dai genitori stessi i quali, informati dal preside di un possibile slittamento di 48 ore in attesa dei nuovi banchi e del personale ausiliario, hanno preferito mandare i bambini a scuola lunedì 14 settembre in concomitanza con il resto (o quasi) degli altri alunni italiani, pur potendo contare solo su due ore di didattica per i primi giorni e in alcune sezioni senza banchi, con attività personalizzata per offrire un momento di festa ai bambini e per celebrare l’atteso ritorno in classe. Una festa per i bambini che si è trasformata nell’ennesima inutile polemica politico-elettorale, un segnale di ritorno alla normalità per questa scuola che invece è finita, controvoglia, in copertina.