Ci sono primati che sarebbe meglio non avere. Tra questi quello che ci è stato assegnato dall’ultimo report della Commissione Ue secondo cui, nel 2018, l’Italia è risultata il Paese dell’Unione in cui è maggiore l’evasione dell’Iva. Si tratta di un danno all’economia che per i tecnici di Bruxelles è quantificabile in 35,4 miliardi quando quello del Regno Unito, secondo in questa non lusinghiera classifica, si assesta ad appena 23,5 miliardi. Un numero spaventoso, quello dell’Italia, che appare ancor più drammatico alla luce del fatto che sommando l’evasione di tutti i Paesi Ue, nello stesso arco di tempo, il totale è di 140 miliardi. Una cifra che per gli esperti è destinata ad aumentare nel 2020, arrivando a quota 164 miliardi a causa della crisi scaturita dall’epidemia di Covid-19.
“I dati di oggi dimostrano che gli sforzi per chiudere le opportunità di frode ed evasione dell’Iva stanno facendo progressi graduali, ma anche che c’è ancora molto lavoro da fare”, ha commentato il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni. “La pandemia di coronavirus ha drasticamente modificato le prospettive economiche dell’Ue ed è destinata a colpire duramente anche il gettito dell’Iva” ha concluso il politico spiegando anche che “In questo momento più che mai, i paesi dell’Ue non possono permettersi tali perdite. Ecco perché dobbiamo fare di più per intensificare la lotta contro la frode all’Iva con rinnovata determinazione, semplificando le procedure e migliorando la cooperazione tra Paesi”.