Una Lega Serie A insolitamente compatta, imprime una svolta storica nella gestione dei diritti televisivi, approvando all’unanimità la costituzione di una media company nella quale far confluire la commercializzazione dei diritti tv, con il conseguente ingresso dei fondi di private equity. L’unità di intenti da parte dei 20 club della massima serie è sicuramente un segnale di importante su un argomento delicatissimo, su cui, fin dall’inizio hanno puntato sia l’ad Luigi De Siervo che il presidente Paolo Dal Pino.
Le due cordate con le quali la Lega Calcio ha deciso di proseguire il suo dialogo sono quelle composte da Cvv-Advent-Fsi (con una proposta da 1,625 miliardi per il 10% del capitale) e da Bain Capital, che si è alleata con NB Reineissance Partners (1,35 miliardi sempre per il 10%). Bocciate le proposte di tipo misto avanzate da Fortress e quelle di finanziamento di GSO-Blackstone, General Atlantic, Apollo e Sixth State del gruppo TPG.
Se non andasse in porto l’ingresso nella newco della Lega Serie A di uno dei due fondi di private equity rimasti in gara, “l’unica soluzione sarebbe comunque la creazione di una media company indipendentemente dalla presenza fondi. Sarebbe solo l’ultima istanza, ma abbiamo detto basta agli intermediari. La Lega ha lavorato anni con degli intermediari, ma e’ ora che il valore resti in casa e non fuori” ha spiegato il numero uno della Lega Serie A Paolo Dal Pino, aggiungendo che nei prossimi giorni saranno approfondite varie tematiche per chiarire alcuni punti ancora aperti.
Di “cambiamento importante, che credo possa essere positivo perché ci dà una direzione di marcia definita che andrà a valorizzare il nostro calcio. E’ ora di accelerare” ha parlato invece il presidente del Torino, Urbano Cairo, secondo cui “i fondi di Private Equity hanno molta esperienza e sono competenti, dialogheremo insieme. Nelle prossime due o tre settimane decideremo, abbiamo già un’agenda fitta, ma saremo molto veloci nello scegliere il fondo con il quale ci accompagneremo”.