Criteri comuni a tutti i Paesi membri per definire le zone rosse al fine dell’applicazione di eventuali misure restrittive alla libera circolazione delle persone. E’ quanto propone la Commissione europea in una bozza di raccomandazione, adottata oggi, per assicurare una maggiore chiarezza e prevedibilità delle iniziative anti-Covid prese dai singoli stati attraverso il rafforzamento del coordinamento.
“Proponiamo un approccio comune per ciascuna misura restrittiva del movimento delle persone nei Paesi membri”, ha sottolineato la presidente della stessa Commissione, Ursula von der Leyen, ricordando quanto sia importante la libertà di circolazione delle persone all’interno dell’Unione. “Crediamo – ha aggiunto – che a nessun cittadino europeo dovrebbe essere negato l’ingresso in un altro Paese Ue”. Per questo “raccomandiamo – ha aggiunto von der Leyen – di utilizzare piuttosto i test e la quarantena. I test dovrebbero essere l’opzione principale per facilitare i viaggi, e anche qui le regole per le zone rosse o arancioni o verdi dovrebbero essere inequivocabili”.
“I cittadini – ha spiegato ancora la presidente – devono essere in grado di identificare chiaramente le aree a rischio in tutta Europa. L’ECDC pubblicherà ogni settimana una mappa aggiornata, basata sulle informazioni fornite dai governi nazionali. Su questa mappa, ogni regione o paese sarà verde, arancione o rosso, a seconda della situazione epidemiologica”.
La proposta della Commissione europea non fa riferimento alla durata della quarantena, attualmente fissata a 14 giorni. “Certo, 14 giorni sono il tempo più sicuro ma inizieremo la discussione con gli Stati membri su una possibile durata diversa, anche inferiore, per la quarantena” ha detto, invece, il commissario per la Giustizia, Didier Reynders, illustrando la bozza della proposta.