Un appello senza precedenti che, tra le altre cose, rivela anche il nuovo ruolo che, giorno dopo giorno, si sta ritagliando il premier: sempre più leader (non solo dei 5 Stelle ma anche del Pd) e sempre meno comparsa. E così, dalle colonne del Fatto Quotidiano, Giuseppe Conte ha detto chiaramente se Pd e M5s non si alleeranno alle Regionali in Puglia e nelle Marche il rischio è che sia “una grande occasione sprecata”. E non solo, ha anche aggiunto che al di là degli scontri sui territori, “la politica impone di mettere prima l’interesse dei cittadini”. Queste parole sono arrivate nel bel mezzo di trattative che, stando alle dichiarazioni ufficiali, sembrano ormai essersi arenate. Specie in quelle due regioni.
E se anche il tempo è poco, c’è chi invoca una soluzione. Dal Movimento i segnali che arrivano sono contrastanti: mentre i candidati resistono (in Puglia Antonella Laricchia ha dichiarato: “Non chiedetemi di piegare la testa, trovate il coraggio di tagliarla”), c’è anche chi si espone in modo diverso. Nelle Marche, ad esempio, il gruppo M5s di Jesi ha scritto ai vertici parlando di “una morte annunciata” se non si raggiungerà un accordo. Ed è proprio per questa ragione che dal Pd spingono perché almeno nelle Marche si arrivi a un accordo. Che al momento sembra comunque difficilissimo. A riprova di questo stallo apparentemente insormontabile, ci sono le parole del candidato pentastellato Gianni Mercorelli che è stato chiaro sulla sua volontà di non fare passi indietro: “Comprendo Conte perfettamente, ma evidentemente non è al corrente di quello che succede sui territori”.
A fare da contraltare, però, come detto pentastellati jesini che lamentano, tra le altre cose, che non si è riusciti “neppure a riempire le liste nelle varie province, costringendo organizzatori e facilitatori vari a rincorrere o introdurre fuori da qualsiasi decisione democratica nominativi scelti non si sa bene come è da chi”. E per questo chiedono la rinuncia del candidato, “il commissariamento dai vertici del M5s Marche e l’immediata convocazione di assemblee ufficiali regionali” , finalizzate evidentemente ad un’apertura nei confronti del Pd.
BOTTA E RISPOSTA. Ed è esattamente quello che auspicano anche i dem. A parlare per tutti è stato il ministro Francesco Boccia, da sempre favorevole ad un’alleanza con i Cinque stelle: “Mi aspetto che in queste ore il Movimento 5 stelle risponda all’appello di Conte”, ha dichiarato il ministro per gli Affari regionali. “Il Pd ha già risposto, mi aspetto una risposta su Marche e Puglia”, sperando che si superi “un ottuso no”. “Se questa risposta non dovesse arrivare”, ha poi azzardato, “sarà inevitabile la nostra richiesta, dove possibile, di voto disgiunto, perché se non si vota il candidato di centrosinistra vince la destra”.
Ed è proprio questo il tema: una mancata alleanza in Puglia e nelle Marche potrebbe compromettere la vittoria di un’ipotetica alleanza di Cinque stelle e Pd, favorendo così i due candidati rivali: da una parte Francesco Acquaroli e dall’altra Raffaele Fitto. A chiudere – almeno per ora – ogni possibilità di alleanza, però, è stato il capo politico Vito Crimi: “La costruzione di alleanza basate sui programmi, sugli obiettivi comuni, ancor prima delle persone, è un valore aggiunto, in quanto il risultato di un percorso comune, in cui i contenuti vengono prima del contenitore”, ha detto in mattinata ad Affaritaliani.it.
“Ma va fatto solo dove ci sono le condizioni. Sta già avvenendo, proprio in questi giorni, in alcuni comuni chiamati al voto per le prossime elezioni amministrative, laddove i gruppi territoriali hanno manifestato la volontà di avviare progetti condivisi. Tutte le proposte sono comunque sottoposte ad un vaglio. Allo stesso modo va rispettata la decisione legittima di quei territori che compiono scelte diverse, perché non vedono le condizioni per intraprendere un percorso comune”. E a quanto pare al momento tali condizioni non ci sono né in Puglia né nelle Marche. Saranno contente le liste rivali che corrono a destra e i loro candidati presidenti.
“Non si tratta di sprecare un’occasione – ha ribadito Crimi dalle colonne del Corriere della Sera -, perché non c’è, altrimenti l’avremmo colta al volo. Noi abbiamo il massimo rispetto del territorio. Dove abbiamo fatto opposizione fino a ieri, è difficile immaginare un percorso insieme. Non c’è alleanza strutturale”.